ESCALATION DI VIOLENZA IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA IN FUGA 88MILA PERSONE

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) segnala l’urgente necessità di maggiori fondi per aiutare più di 88mila persone che sono state costrette a fuggire dall’escalation di violenza nella Repubblica Centrafricana.
Da quando nel mese di maggio sono ripresi i combattimenti tra i ribelli, più di 68mila persone sono fuggite dalle proprie abitazioni all'interno della Repubblica Centrafricana, mentre in quasi 20mila hanno cercato rifugio nella Repubblica Democratica del Congo.
Per aiutare le persone recentemente sfollate, l'UNHCR chiede un sostegno urgente in risposta al suo appello per un finanziamento pari a 209,2 milioni di dollari statunitensi per la situazione della Repubblica Centrafricana, che è finanziata solo per il 6 per cento.
Una significativa attività da parte dei ribelli nelle città lungo il confine con la Repubblica Democratica del Congo e le voci di possibili attacchi spingono le persone a fuggire nelle prefetture di Haute Kotto e Mbomou all'interno della Repubblica Centrafricana.
Nelle ultime settimane, gli attacchi di gruppi armati hanno provocato numerosi casi di spostamenti forzati all'interno delle tre prefetture di Bria, Bangassou e Basse-Kotto. Solo a Bria più di 41mila persone sono state sfollate. Inoltre sono stati uccisi centinaia di civili. Gli sfollati dormono per lo più all’addiaccio o in alloggi improvvisati.
In molte di queste aree l'accesso da parte degli operatori umanitari continua a essere gravemente limitato a causa delle condizioni di sicurezza. L'UNHCR è stato comunque in grado di fornire, attraverso una risposta congiunta da parte di più agenzie, aiuti umanitari per i nuovi sfollati a Bria. L’Agenzia intende distribuire ulteriori aiuti, tra cui tende per le famiglie, materassi e coperte per le famiglie più vulnerabili.
Con le scorte disponibili a Bria, l'UNHCR invierà ulteriori beni di prima necessità da Bangui, poiché il team dell’Agenzia Onu sta valutando l'entità di questi spostamenti di persone a Bria e ne individua i bisogni.
Il recente aumento della violenza sta anche spingendo le persone ad attraversare il confine nelle province di Bas Uele e Ubangi della Repubblica Democratica del Congo. Nelle ultime due settimane si stima che circa 20.575 cittadini centrafricani siano fuggiti. I team dell'UNHCR hanno incontrato alcuni dei nuovi arrivati, mentre altri sono stati segnalati alle autorità locali.
I cittadini centrafricani continuano ad arrivare nella Repubblica Democratica del Congo, riferendo dei loro timori di nuovi episodi di violenza. La maggior parte dei nuovi arrivati si sono insediati vicini ai fiumi Mbomou e Ubangi che tracciano il confine tra i due Paesi, nella speranza di poter attraversare rapidamente il confine e far ritorno alle loro case una volta stabilizzatasi la situazione.
L'UNHCR esprime forte preoccupazione per la situazione dei richiedenti asilo nella zona vicino alla piccola città di Ndu, proprio di fronte al fiume Mbomou. Le persone sono arrivate lì senza portare quasi nulla con sé e vi sono feriti che necessitano di cure. Tuttavia, riferiscono gli operatori dell’UNHCR, l'area è così remota che non si è potuto portare assistenza via terra e si stanno valutando possibilità alternative per raggiungere Ndu.
Altre aree, in particolare nella provincia del Nord Ubangi della Repubblica Democratica del Congo, sono più facili da raggiungere. I nuovi arrivati si stabiliscono lungo le rive del fiume e nella maggior parte dei casi hanno trovato rifugio presso famiglie locali. L'UNHCR sta collaborando con i partner umanitari per fornire ulteriori aiuti.
Ci sono 503.600 sfollati interni nella Repubblica Centrafricana. Prima dell'ultimo afflusso, nella Repubblica Democratica del Congo sono stati registrati 102.600 rifugiati della Repubblica Centrafricana.