DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE: PINOTTI A LONDRA PER LA RIUNIONE DELLA COALIZIONE ANTI DAESH

Per contrastare il sedicente stato islamico, la strada da seguire è tracciata da tempo e proseguirà secondo due linee essenziali: l’impegno della Coalizione anche all’indomani della sconfitta militare del terrorismo, la prosecuzione e l’addestramento delle forze di sicurezza locali per la stabilità regionale. Una coalizione ampia e compatta con obiettivi di lunga durata, che sta dando buoni risultati, come dimostrato dallo sviluppo delle operazioni a Mosul. In Iraq quasi il 60 per cento del territorio prima controllato dai terroristi è stato riconquistato dalla forze di sicurezza locali sostenute dalla Coalizione internazionale.
Si è parlato anche di questo oggi, a Londra, in occasione della ministeriale ristretta anti Daesh, alla quale hanno preso parte il Ministro della Difesa Roberta Pinotti insieme ai colleghi di Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Iraq, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Turchia e Stati Uniti.
Sul tavolo della riunione - la quarta della Coalizione che dopo l’adesione della Libia si è estesa a 68 membri tra paesi e organizzazioni, compreso gran parte del mondo arabo-islamico - l’aggiornamento sulla situazione attuale e i nuovi passi da compiere.
Dalle operazioni per la liberazione di Mosul - portata avanti dalle forze governative sostenute dalla coalizione - all’aggiornamento sui flussi e sui movimenti dei foreign fighters. I ministri si sono concentrati inoltre sul piano della Coalizione per il 2017 e sulla programmazione della prossima ministeriale anti Daesh.
L'Italia - con più di 1.300 i militari - è il secondo contingente, dopo gli Usa, per numero di personale impiegato nella coalizione globale contro Daesh. Tra i compiti principali, l’addestramento di forze locali.
Attività svolta nell’ambito del Kurdistan Training Coordination Center (KTCC) - a guida italiana dallo scorso mese di giugno e del quale fanno parte anche addestratori provenienti da Germania, Regno Unito, Ungheria, Norvegia, Finlandia, Olanda, Slovenia e Svezia.
Ad oggi sono oltre 12.500 i soldati appartenenti alle Kurdistan Security Forces KSF addestrati dagli istruttori del KTCC, di cui circa 5800 da parte dei trainer italiani.
A questi si aggiungono oltre 5.000 unità delle forze di polizia, addestrate dalla Task Force dell’Arma dei Carabinieri, essenziali per il controllo del territorio riconquistato all’organizzazione terroristica.
In Iraq, è presente anche un contingente di 500 militari a protezione dei tecnici civili italiani impegnati nel consolidamento della Diga di Mosul.