Caos in Forza Italia, Fitto: “Siamo un partito senza regole e con dirigenti delegittimati”

La parole scritte da Raffaele Fitto sul suo blog e fatte rimbalzare sui social network non danno adito a dubbi. Mo si tratta di un semplice strappo , ma di un solco con Berlusconi che difficilmente potrà essere colmato. L'aver evocato parlando dell'ex cavaliere come di un leader ormai asserragliato in un cupo Bunker non può non far venire in mente gli ultimi giorni di Adolf Hitler e la “caduta degli dei”. Un leader asserragliato nel suo bunker in preda alla follia attorniato da pochi gerarchi con istinto suicida. Paragone certamente impietoso per un partito, Forza Italai, che nel bene e nel male rappresenta ancora alcuni milioni di voti. Ed è proprio a quell'elettorato fedele che probabilmente Raffaele Fitto si rivolge quando parla di assenza di regole nel partito, dirigenti senza legittimazione, linea politica suicida ed elettori in fuga. Si legge nel blog: “Scrivo queste righe con i sentimenti con cui ci sia accosta a una vicenda che sa di tragedia greca o shakespeariana. Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi, è stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli italiani di un grande cambiamento e di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostanze esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Per parte mia, insieme a tanti amici, rivendico di essere stato accanto a Berlusconi nelle fasi per lui più dure, quelle degli attacchi giudiziari, dell’uso politico della giustizia, del tentativo di estrometterlo dalla politica per via giudiziaria. E’ il mio e nostro orgoglio, ed è una regola che – per me – vale nella vita, prim’ancora che nella politica: nei momenti difficili, si difende chi è sotto attacco. Ma ora che le nubi giudiziarie sono in gran parte diradate intorno a Silvio Berlusconi, è venuto il momento di discutere in modo intellettualmente onesto della situazione che è sotto gli occhi di tutti.

Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giù. Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il PdL avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto è scritto nello statuto.

Siamo in un partito con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica. C’è ormai un cupo bunker, costruito intorno a Silvio Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e – peggio ancora – sulla linea politica.

Lo dico senza asprezza e senza nulla di personale. Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volontà? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un’opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un’assemblea? Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere, un partito liberale di massa? Siamo in un partito senza una seria e credibile linea politica. Siamo soprattutto un partito con 9 milioni di elettori in fuga. E adesso qualcuno vorrebbe anche “più bavaglio per tutti”?”

Se qualcuno avesse dubbi sul destinatario principale della missiva, l'ultima frase è ampiamente esplicita, era infatti fato direttamente Silvio Berlusconi due giorni fa ad ordinare di tacere non solo ai dirigenti iscritti ma perfino a quelli fuoriusciti dal partito. Forse la dimostrazione di come ormai Berlusconi, esattamente come fece Hitler dal suo oscuro bunker quando farneticava dando ordini a divisioni ormai inesistenti, dispone ordini a truppe e comandanti che non lo ascoltano più. Difficile non presagire la fine politica definitiva dell'ex cavaliere. Lasciamo tuttavia il beneficio del dubbio, perchè Berlusconi anche in passato, dato per finito, era riuscito a rimettersi in piedi.