BREXIT, 8 GIUGNO: VOTO ANTICIPATO, MA LA MAY E’ DIVENTATA LA REGINA?

Un proverbio popolare dice che non c'è due senza tre: il Premier conservatore inglese David Cameron ha indetto il referendum sulla brexit, sicuro di vincerlo. L'ha perso e si è dovuto dimettere. Matteo Renzi ha voluto quello sulle riforme costituzionali, certo di vincerlo. L'ha perso e si è dovuto dimettere. Theresa May, che ha preso il posto di Cameron al numero 10 di Downing Street, è talmente sicura di vincere che ha indetto a sorpresa per giovedì 8 giugno elezioni anticipate in Gran Bretagna per mettere un puntello definitivo sulla brexit alla vigilia delle trattative finali con l'Ue e per bloccare le opposizioni dei laburisti radicali di Jeremy Corbyn e dei liberal-democratici (Lib-Dem) di Tim Farron nonché per calmare le 'voglie' indipendentiste della Scozia.
Un modo come un altro per arrivare uniti alla brexit. E' sicura di vincere. Come andrà? Intanto c'è da porsi un problema costituzionale non da poco: in ogni Paese lo scioglimento del Parlamento e le elezioni anticipate sono prerogativa esclusiva del capo dello Stato salvo suo grave impedimento fisico. Non ci risulta che la May abbia preso il posto della regina Elisabetta anche perché la monarca sta bene.
A proposito di sorprese: il 'sultano' turco Erdogan, 'stra-certo' di trasformare col voto la sua presidenza in eterna, ha vinto per un soffio. E forse con l'aggiunta di molti brogli…
La chiamata della May alle urne è anche un appello ai partiti contrari alla brexit a darle una mano sulla via del 'divorzio' da Bruxelles. Il clima politico è sfilacciato: infatti se la Premier è certa di poter contare sull'appoggio del suo partito, le è necessario raggranellare voti anche sui fronti opposti.
Ha ammesso di aver preso con riluttanza questa decisione, pur di avere un mandato pieno, nonostante sia stata sempre contraria a elezioni anticipate. Infatti, anche secondo l'ex Premier Tony Blair, lei rischia molto anche perché c'è il pericolo che siano eletti parlamentari che mettano gli interessi dei loro partiti davanti a quelli del Paese.
Ma vediamo chi saranno i protagonisti delle elezioni anticipate. In testa la Premier Theresa May, nata povera in una cittadina di provincia. La definiscono una conservatrice rivoluzionaria che ha saputo unire una Nazione di stoici. Come Margaret Thathcher è guardinga verso l'Ue, la prima perché non la capiva, lei perché la capisce anche troppo.
I laburisti, guidati da 2 anni dal radicale Jeremy Corbyn, vogliono erigere un muro contro la brexit, Gli scozzesi della Premier di Edimburgo Nicola Sturgeon, 46 anni, pur di restare nella Ue, sono disposti a chiedere un altro referendum per divorziare da Londra. Infine i liberal-democratici di Tim Farron, 46 anni, che sperano di trarre vantaggio dalla prevedibile caduta di consensi per i laburisti.

AUGUSTO DELL’ANGELO
Augusto.dell@alice.it