Bayer compra Monsanto, ora resusciterà il trattato Ttip?

Di Fabio Folisi

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Quindici giorni fa, con gran clamore mediatico, era stata annunciata la morte del Ttip il famigerato trattato transatlantico o meglio Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti. Motivo della notizia il fatto che il ministro dell’economia tedesco Sigmar Gabriel aveva annunciato il fallimento dei colloqui sul Ttip. In quell’occasione ci eravamo permessi di dubitare che dietro la dichiarazione in realtà vi fosse qualcosa sotto. Scrivevamo poco più di due settimane fa: “Siccome ad essere sospettosi spesso ci si azzecca, appare strano che un negoziato svoltosi sempre nell’ombra e nel segreto, visto che si trattava di svendere alle multinazionali dei pezzi di democrazia, trovi il suo epilogo nelle righe di un lancio d’agenzia che riprende le dichiarazioni televisive estemporanee del pur importante teutonico ministro dell’economia Gabriel. Una stranezza che fa sospettare e non convince del tutto sulla genuinità dell’informazione data dal ministro, tanto che c’è i ragionevole dubbio che in realtà si tratti di una spregiudicata mossa negoziale piuttosto che dell’annuncio di un effettivo de profundis del Ttip”. Il sospetto di cui parlavamo era legato soprattutto ad un elemento di grande interesse teutonico, per essere chiari lo sbandierato blocco del Ttip può essere uno strumento coercitivo finalizzato a fluidificare ben altra situazione. Parliamo della trattativa fra la Bayer (il colosso tedesco della farmaceutica) per l’acquisto del colosso agricolo Monsanto. Operazione bloccata ad un passo dall’accordo per resistenze Usa. In sostanza il passaggio di Monsanto proprio alla Bayer non piaceva all’amministrazione di Washington che, anche se di ufficiale non vi era nulla, non voleva concedere il suo nulla osta. La Monsanto è infatti una azienda potente quanto uno Stato, forse di più, ed ha storicamente un ruolo di testa di ponte coloniale Usa in molte aree del terzo mondo e persino in Europa. Oggi quasi a sorpresa è stata annunciata la nascita del super mega big dell’agricoltura. La statunitense Monsanto ha infatti accettato la nuova offerta d’acquisto in contanti da 66 miliardi di dollari, pari a 128 dollari per azione, avanzata dalla tedesca Bayer. Ora i numeri parlano chiaro: il gigante dell’agrochimica controllerà il 24% del mercato dei pesticidi e il 29% del mercato dei semi a livello mondiale. Monsanto aveva rifiutato le precedenti offerte di Bayer (la prima, a maggio, era pari a 122 dollari per azione) considerandole insufficienti ma in realtà non era una questione di soldi, o almeno non era solo quello, vista anche la relativamente esigua differenza fra le offerte, il problema era che gli Usa avevano dubbi nel lasciar andare il timone della Monsanto. Ora però qualcosa deve essere cambiato, il dubbio è che questo qualcosa torni a chiamarsi Ttip. Insomma l’operazione mediatica del ministro tedesco Sigmar Gabriel avrebbe sortito il suo effetto. Fosse così nei prossimi mesi anche il Ttip dato per defunto potrebbe resuscitare, mentre di certo la nascita del mega gruppo, dopo le già avvenute fusioni tra Syngenta e ChemChina e tra Dow Chemical e DuPont, rende il mercato agricolo mondiale schiavo di soli tre gruppi che controllano il 59% del mercato dei semi (con Bayer/Monsanto al 29%) e il 64% di quello dei pesticidi (con Bayer/Monsanto al 24%). Il rischio non è solo che sarebbe facile un cartello che decide prezzi e quantità di prodotti sul mercato, ma anche che il fantasma degli Ogm, di cui Monsanto è paladino, diventi uno stato di fatto inevitabile, perchè i semi naturali potrebbero sparire attraverso un malefico genocidio vegetale.