ARCHEOLOGIA: COOPERAZIONE ITALO-TUNISINA

Le prospettive della collaborazione italiana-tunisina nel settore archeologico, un campo in cui i due Paesi sono legati da relazioni profonde e storiche, saranno al centro di un seminario a Tunisi il 17 marzo prossimo che vedrà riuniti i massimi esperti di archeologia dei due paesi a due anni dall'attentato terroristico al Museo del Bardo, data scelta simbolicamente dagli organizzatori per richiamare l'esigenza di fondare sulla conoscenza una fase nuova nelle relazioni tra le due rive del Mediterraneo, con l'obiettivo di rafforzare la pace e la cooperazione internazionale.
In occasione del convegno, giunto alla sua seconda edizione, intitolato "Archeologia e tutela del patrimonio di Cartagine: lo stato dell'arte e le prospettive della collaborazione tuniso-italiana", in programma all'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, verranno presentati il primo numero della rivista “Cartagine studi e ricerche” della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine, curato da Antonio Corda dell'Università di Cagliari, e il primo volume delle monografie con gli Atti del convegno dell'anno scorso, curato da Paola Ruggeri dell'Università di Sassari. Saranno ulteriornente illustrate le numerose e significative campagne di scavo tuniso-italiane attualmente in corso finanziate dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Durante la giornata verrà anche inaugurata la nuova sede a Tunisi della società scientifica "Scuola Archeologica Italiana di Cartagine", presso l’Agence de Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle, con la Biblioteca Sabatino Moscati, gentilmente donata dalla famiglia dello studioso, specializzata in Archeologia, Scienze dell’Antichità e Tecnologie applicate ai Beni Culturali, Storia dell’Arte.
La Saic (che al momento conta oltre 150 aderenti) è un progetto realizzato d'intesa con l'Istituto di studi sul Mediterraneo antico del CNR italiano, che ha come finalità, quella di stabilire contatti forti tra le istituzioni culturali italiane e tunisine e svolgere attività di cooperazione e formazione nelle quali saranno coinvolti studiosi e ricercatori dei due paesi.
L’evento si svolge grazie alla collaborazione di Fondazione di Sardegna, Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, Institut National du Patrimoine di Tunisi, Agence de Mise en Valeur du Patrimoine et de promotion culturelle di Tunisi e numerose altre Università italiane.
Già da un mese, cinque specializzandi della Scuola di archeologia "Nesiotikà" di Oristano stanno lavorando in Tunisia per preparare le loro tesi di Laurea e accordi di co-tutela sono in fase di definizione tra dottorati di ricerca di Università italiane e tunisine. Verranno infine siglati in occasione del convegno di Tunisi alcuni nuovi accordi di cooperazione nel settore archeologico in relazione ai principali siti archeologici della Tunisia, con attenzione specifica per la documentazione epigrafica in lingua latina.
L'ultimo numero del volume de "L'Africa Ronmana" (oltre 3000 pagine) è stato dedicato “in memoria delle vittime innocenti del tragico attentato al Musée National du Bardo con la solidarietà di tutti gli studiosi al popolo della Tunisia libera e democratica”.