Amnesty International Italia: “Ennesima alba di sangue in Iran”. Quattro prigionieri curdi sono stati impiccati lunedì scorso

Quattro prigionieri curdi, Mohsen Mazloum, Pejman Fatehi, Vafa Azarbar ed Hezir Faramanzi, sono stati impiccati lunedì scorso all’alba in Iran, nella prigione di Karaj. La notizia non ha trovato grande eco in Italia. A parlarne Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia che spiega che i quattro curdi sono stati impiccati dopo un processo farsa e accuse infondate.
“In Iran c’è stata l’ennesima alba di sangue: le autorità si vendicano dei crimini israeliani a Gaza mettendo a morte loro cittadini accusati di spionaggio per Israele”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato l’impiccagione, avvenuta questa mattina all’alba, di quattro prigionieri curdi nella prigione di Karaj. Mohsen Mazloum, Pejman Fatehi, Vafa Azarbar ed Hezir Faramanzi erano stati arrestati il 22 giugno 2021 e accusati di “inimicizia contro Dio” e spionaggio in favore di Israele. Dopo mesi di isolamento, seguendo una prassi consolidata, gli organi d’informazione di stato avevano diffuso i video delle loro “confessioni” forzate. Per tutta la durata della detenzione, i quattro prigionieri non hanno potuto incontrare i loro avvocati. I familiari hanno potuto vederli, per un ultimo saluto, solo un giorno prima dell’esecuzione. “Siamo sempre più preoccupati per la sorte di un altro condannato a morte per l’assurda accusa di spionaggio in favore di Israele: Ahmadreza Djalali, con passaporto svedese, che ha svolto ricerca presso l’Università del Piemonte Orientale, nel braccio della morte dal 2017”, ha sottolineato Noury.