Le morti silenziose per amianto sono in aumento. Lo conferma anche l’Inail

Anche se negli anni '90 l'Italia ha smesso di produrlo, a tutt'oggi continua ad importarlo: stiamo parlando dell'amianto, quel materiale che tante vittime ha fatto e fa lungo tutta la nostra penisola. Pochi giorni fa è stata organizzata l'Assemblea nazionale sul delicato tema, e l'Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) ha presentato dei dati a dir poco sconfortanti. Lo sbriciolamento del materiale a causa dell'usura uccide almeno 8 persone al giorno secondo i calcoli fatti dal mensile Wired sulla base dei dati (incompleti, 2013) che arrivano dalle regioni italiane.  

Il caso tristemente noto di Casale Monferrato, in Piemonte, dimostra come il rischio sia altissimo non solo per chi lavora a contatto con l'amianto ma anche per tutti coloro che ne subiscono l'esposizione ambientale. Le polveri viaggiano nell'aria e le malattie tumorali legate all'amianto hanno un periodo d'incubazione all'incirca di 30 anni. A Casale, dagli anni Cinquanta ad oggi, sono morte 1600 persone: il Mesotelioma pleurico è curabile ma non guaribile.

La fibra continua a venire respirata un pò ovunque in Italia: la legge del 1992 che ha bandito la produzione di amianto non ne ha infatti obbligato lo smaltimento. “L’amianto è un tema sociale, riguarda tutti, ed ogni parte delle Istituzioni deve assumersi le proprie responsabilità: non possiamo accettare che di questo passo ci vogliano 85 anni per smaltirlo e eliminarlo dalle nostre vite - ha detto a Wired Camilla Fabbri, presidente al Senato della Commissione di Inchiesta sugli infortuni sul lavoro - resta assolutamente indispensabile, per ragioni di trasparenza e efficienza, la realizzazione di una mappatura dei siti contaminati da amianto e da bonificare, superando l’ambiguità attuale di mappature datate o inattendibili perché realizzate non correttamente, a fronte di poche Regioni virtuose”.

Il problema è tutt'altro che in via di risoluzione: in Italia sono molti pure gli edifici scolastici dove l'amianto è tuttora utilizzato. La fibra cancerogena è presente ma sembra tornare d'attualità soltanto in casi eclatanti o per episodi di cronaca giudiziaria legati agli scandali del passato che tuttora perdurano. La fase della decontaminazione dall'amianto non è ancora nemmeno iniziata.