L’ARTE DELLA FALCONERIA ITALIANA ISCRITTA NELLA LISTA DEL PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO

Il 1 dicembre scorso, il Comitato Intergovernativo della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del patrimonio Culturale Immateriale in corso a Addis Abeba, in Etiopia, ha approvato l’allargamento dell’elemento multinazionale "Falconry, a living human heritage", con l'iscrizione dell'arte della falconeria italiana alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
L’importante riconoscimento dell’UNESCO conferma il valore culturale di questa antica disciplina tramandata fino a oggi. Praticata sin dal Medioevo, dove se ne ha traccia nell’iconografia e una preziosa testimonianza nel De arte venandi cum avibus di Federico II di Svevia, la falconeria ha avuto il suo culmine nelle corti del Rinascimento, con protagonisti quali gli Sforza e i Gonzaga.
La rete di candidatura conta ad oggi la partecipazione di ben 18 Paesi – in prima fila l’Italia e poi Belgio, Francia, Spagna, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Mongolia, Kazakistan, Pakistan, Marocco, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Siria, Arabia Saudita e Korea - e rappresenta un processo di patrimonializzazione condiviso e rappresentativo di una vasta comunità e di pratica vivente, assai diffusa, che vede le comunità internazionali impegnate nella salvaguardia e nella trasmissione di questo patrimonio culturale "sostenibile", in quanto implica una stretta relazione tra uomo, ambiente e natura.
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, ha seguito e sostenuto il percorso di questa candidatura, riconoscendone il valore culturale e la sua efficacia anche per lo sviluppo di buone relazioni con gli altri paesi della rete e la promozione del dialogo interculturale.