SE LA DESTRA VINCE DOMENICA VUOLE USCIRE DALLA COMUNITA’

I sondaggi ballonzolano (ma c’è da stupirsi dopo le figuracce che hanno rimediato con i voti sulla brexit e negli Usa?), comunque tendono a dare in vantaggio la Destra populista e xenofoba di Norbert Hofer nel ballottaggio di domenica 4 dicembre (lo stesso giorno del voto in Italia sulle riforme costituzionali) per la carica di Presidente della Repubblica austriaca.
Hofer se la vedrà con l’ecologista Alexander Van der Bellen. Sarà il terzo voto di quest’anno. Il primo, in maggio, designò i due contendenti per il ballottaggio. E per la prima volta dalla fine della guerra fece finire la diarchia Popolari-Socialisti che avevano dominato il Paese. Il secondo, finito con l’effimero vantaggio del leader ecologista (31 mila voti) fu annullato per lo scandalo della colla difettosa (faceva aprire le schede inviate per posta). Speriamo in bene con il terzo.
Ma l’aspetto politico riguarda le intenzioni del Fpo (partito della libertà), guidato da Heinz-Christian Strache, erede di Haider, nazionalista di ispirazione pangermanica, illiberale nonostante il nome. In caso di vittoria, infatti, minaccia l’uscita dell’Austria dall’Ue, esattamente come la Gran Bretagna (e in marzo anche l’Olanda?).
Per farlo, Hofer indirebbe un referendum popolare sul tipo di quello inglese. Anche se, tradizionalmente, in Austria il Presidente non ha poteri politici, ma soltanto rappresentativi, può influenzare la politica del Paese e addirittura indire elezioni generali che si prevede favorirebbero la Destra.
Come si comporterà la Grande coalizione che regge l’Austria? Riuscirà a evitare questo pericoloso referendum e l’ancor più rischioso voto politico?
Resta comunque il fatto che la maggioranza dei cittadini è nettamente contraria a una maggiore integrazione dei migranti. La soluzione di compromesso potrebbe essere, anziché l’uscita dall’Ue, quella di riportare al livello nazionale una serie di funzioni oggi svolte da Bruxelles.

AUGUSTO DELL’ANGELO
Augusto.dell@alice.it