Zingaretti è il nuovo segretario nazionale del PD. Vince con largo margine sugli sfidanti Martina e Giachetti. Ma il vero sconfitto è il renzismo.

 Le primarie del Pd 2019 le vince Nicola Zingaretti senza se e senza ma. "Quasi il 70%, dei votanti su poco meno di due milioni di voti l'ha preferito agli sfidanti Martina e Giachetti. Un risultato che probabilmente lo stesso vincitore non si attendeva di questa portata anche se la sua vittoria, già alla vigilia, veniva data per scontata. Di non scontato vi era invece l'affluenza e il distacco da Martina e Giachetti, visti evidentemente dai votanti tutti e due in continuità con il renzismo che è il vero sconfitto. Matteo Renzi infatti non era candidato ma aleggiava e probabilmente aleggia ancora nel PD come un ombra che spetterà ora a Zingareatti scrollare via. Non una “rottamazione” o una notte dei lunghi coltelli a colpi di poltrone e sgambetti, ma attraverso nuove politiche indigeste alla vecchia dirigenza renziana. Almeno questa sembra essere quello che il popolo del PD si aspetta per risollevare le sorti del partito e più ancora per dare all'Italia un opposizione degna di questo nome e magari, in futuro, nuovamente una forza, ma di sinistra autentica, ai vertici del governo. Utopie o speranze a parte sulle quale il nuovo segretario dovrà misurarsi di certo oggi c'è che la consultazione ha incoronato Nicola Zingaretti con un vantaggio nettissimo tanto che lo stesso Giachetti, un'ora dopo la chiusura dei seggi, ha chiamato il governatore del Lazio "per - ha detto - complimentarmi per il suo risultato ed anche per il risultato della partecipazione alla quale abbiamo contribuito tutti". Poco dopo è arrivata anche la telefonata di rito di Martina, mentre anche Matteo Renzi con un Tweet e ha parlato di "vittoria bella e netta", aggiungendo il suo mantra: "Adesso basta col fuoco amico: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo".
L'altro dato che vale la pena di essere rilevato è come la vittoria sia omogenea in tutto il paese con qualche leggero scostamento al sud dove più che altrove pesano alcuni personaggi, diciamo dei capi bastone che riescono ancora a muovere pacchetti di voti. Per quanto riguarda il Fvg la Commissione regionale Pd per le primarie ha diffuso dei dati, precisando che non sono ancora certificati. In Fvg hanno partecipato 24.691 elettori La distribuzione territoriale per ambiti provinciali vede a Gorizia 3.191 elettori a Pordenone 5747 a Udine 10894 e a Trieste 4.859.
Nella corsa alla segreteria, Zingaretti ottiene 17.554 voti, pari al 71,40%, Martina 4.519, pari al 18,38%, e Giachetti 2.510, pari al 10,21%. A commentare i risultati il segretario regionale Cristiano Shaurli: "È un risultato straordinario, un segnale chiarissimo. In Friuli Venezia Giulia l'affluenza sfiora i 25mila elettori: non è un traguardo ma una partenza che ci incoraggia a lottare di più per costruire l’alternativa che moltissimi cittadini chiedono. Il Pd in questa regione è vivissimo. C'è lavoro da fare, ma guardiamo al futuro con una nuova carica, con la spinta che viene dai cittadini. Stiamo già guardando alle europee su cui abbiamo incardinato le primarie. Buon lavoro al nuovo segretario nazionale, con cui affronteremo le prossime sfide, tutti assieme". "Grazie alle migliaia di cittadini che - continua Shaurli - hanno deciso di muoversi e votare mettendoci nome e faccia, per dire con estrema chiarezza che in un popolo di centrosinistra ampio c'è tanta voglia di un Paese diverso, di non lasciare l’Italia nelle mani di Di Maio e Salvini".

"Grazie alle centinaia di volontari che hanno reso possibile questa impresa: anche dal punto di vista della capacità organizzativa, il Pd - conclude Shaurli - è ben vivo e in Friuli Venezia Giulia lo ha dimostrato più che mai".