Voto locale spagnolo boccia i partiti tradizionali e prepara l’ascesa di Podemos per il governo nazionale

L'analisi del voto delle elezioni locali in Spagna andrà molto ragionato dagli analisti, anche se come tutte le elezioni amministrative le variabili locali sono molte. Tuttavia è innegabile un fatto, gli spagnoli hanno iniziato ad archiviare il bipartitismo Pp-Psoe, protagonista della vita politica iberica da metà degli anni '70 alla fine della dittatura franchista. Un segnale preciso che diventa un calice amaro per il premier spagnolo Mariano Rakoy: il suo Partito Popolare, coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerità che dolorosamente per le classi meno abbienti stanno risollevando il Paese al prezzo di aver cacciato sotto la soglia di povertà milioni di spagnoli, è stato pesantemente eroso. Certo è ancora il primo con il 27% ma ha perso oltre 10 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. Ma ancora più doloroso è il fatto che il Ppe ha perso il governo di molte città, a partire dalla capitale Madrid ed in molte regioni, dove se vorrà continuare a governare dovrà aprire a intese con altre formazioni, a partire dai liberali di Ciudadanos. Exploit confermato per Podemos, la formazione anti-austerità nata dal movimento degli Indignados, che è il primo partito a Barcellona e secondo nella capitale. Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha definito l'esito del voto come "il segno del cambiamento politico" e "l'inizio della fine del partitismo" in Spagna dove si sta vivendo "un cambiamento irreversibile" e preannuncia la sfida al Partito Popolare del premier Rajoy alle politiche di novembre. Per i popolari ed i partiti tradizionali restano solo sette mesi per invertire una tendenza, questo vale anche per i socialisti che sono andati male, ma tuttavia senza sprofondare. Il Psoe è al 25,02, solo due punti in meno rispetto al 2011 e solo 2 punti rispetto ai popolari. Così è facile prevedere che in molti comuni potrà essere co-protagonista per formare coalizioni con Podemos e preparare così la scalata al governo della nazione, data che Podemos, contrariamente da quanto fece il M5s all'indomani delle politiche italiane non è allergico alle trattative e alle coalizioni a sinistra. Il voto spagnolo ha anche sancito la sconfitta secca della sinistra di Izquierda Unida che ha perso voti in favore, probabilmente di Podemos.