Vertice sull’emergenza migranti a Vienna, l’attenzione dell’Europa ora c’è, ma di fatto solo per la rotta balcanica

I vertici dell'Unione Europea si incontrano oggi a Vienna con i leader dei Balcani occidentali, per un summit il cui ordine del giorno sarà la crisi dei migranti. Motivo di questa accelerazione data dalla diplomazia europea non è l'emergenza nel Mediterraneo dove comunque non si fermano i viaggi della speranza e le conseguenti stragi in mare, ma la “nuova” emergenza balcanica che sta subendo una pressione molto aumentata di profughi che hanno scelto la rotta via terra per raggiungere il nord Europa. Un emergenza quella dei Balcani che si somma a quella mediterranea che non accenna a diminuire, basti pensare ai tremila migranti soccorsi soltanto ieri nel Canale di Sicilia, compresi quelli che erano su un barcone nella cui stiva sono stati trovati 50 cadaveri e i 120 su un gommone con a bordo i corpi di tre donne di cui una incinta trovate senza vita.
Obiettivo dell'incontro a Vienna è trovare un approccio coerente per affrontare la più pesante crisi dei rifugiati affrontata dall'Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Spiace però constatare che la crisi è diventata davvero d'interesse generale solo quando si sono toccati direttamente gli interessi di Francia e Inghilterra con le note vicende relative all'Eurotunnel e poi ancora quendo quella dei Balcani è diventata una delle porte principali d'accesso in Europa. Insomma finchè sotto pressione era l'Italia il problema è stato assunto ma con molte riserve, fattore che andrebbe tenuto in considerazione relatvamente al ruolo del nostro Paese in Europa. Il summit di Vienna ha dovuto forzatamente cambiare il tema principale in agenda rispetto a quando era stato annunciato. Il vertice -a cui partecipa anche il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, e a cui è stato invitata anche il cancelliere Angela Merkel- doveva concentrarsi sulla cooperazione regionale e le prospettive di allargamento del blocco dei 28 ad alcuni Paesi della zona. Ma la rotta dei Balcani occidentali, 'battuta' in queste settimane da un numero crescente di migranti che desiderosi di arrivare in Occidente, ha cristallizzato l'attenzione sul problema dei rifugiati e dei migranti economici. Ieri, intanto, Barcak Obama ha chiamato Angela Merkel per congratularsi personalmente con il cancelliere tedesco per la leadership che sta dimostrando nel gestire la crisi dei migranti in Europa, fatto ha ha del farsesco se consideriamo che la Germana ha deciso solo in questi giorni di allargare le maglie della sua accoglienza a tutti i profughi siriani, ma solo a quelli, non applicando il trattato di Dublino e quindi registrandoli anche se provenienti da altra frontiera Europea, un favore non certo all'Italia che vede la maggior presenza di profughi e migranti di origine africana, ma soprattutto alla Serbia e all'area balcanica dove fortissimi sono gli interessi espansionistici dell'economia teutonica. Insomma la Merkel si dimostra leader di alto livello ma sempre e solo per garantire gli interessi germanici e non certo quelli generali europei.