“Va tutto ben madama la marchesa”: anche per la Ue la qualità dell’acqua marina risulta “eccellente” in più dell’85 % dei siti di balneazione europei
I requisiti in materia di acque di balneazione, stabiliti nella direttiva dell’UE sulle acque di balneazione, hanno contribuito a migliorare notevolmente la qualità delle acque balneabili europee nel corso degli ultimi quarant’anni. Il controllo e la gestione efficaci introdotti dalla direttiva, insieme agli investimenti nel trattamento delle acque reflue urbane, hanno portato a una drastica riduzione della quantità di rifiuti urbani e industriali non trattati o parzialmente trattati che finiscono nelle acque. La normativa impone alle autorità locali di prelevare campioni di acqua nell’arco di tutta la stagione balneare presso i siti di balneazione che figurano in un elenco ufficiale. I campioni sono poi analizzati per verificare l’eventuale presenza di due tipi di batteri, indice di inquinamento da acque di scolo o da liquami di allevamento.
In cinque paesi, il 95% o più dei siti di balneazione è risultato di qualità “eccellente”: Cipro (99,1 % dei siti), Malta (98,9 % dei siti), Austria (97,3 % dei siti) e Grecia (97 % dei siti).
Nel 2018 tutti i siti di balneazione analizzati a Cipro, in Grecia, in Lettonia, in Lussemburgo, a Malta, in Romania e in Slovenia hanno conseguito almeno la menzione di qualità “sufficiente”.
La percentuale più elevata di siti di balneazione con qualità delle acque “scarsa” è stata registrata in Italia (89 siti, pari all’1,6 %), Francia (54 siti, pari all’1,6 %) e Spagna (50 siti, pari al 2,2 %). Rispetto al 2017 questo numero è diminuito in Francia (da 80 siti nel 2017 a 54 nel 2018) ma è aumentato in Italia (da 79 siti a 89) e in Spagna (da 38 siti a 50).
La contaminazione fecale dell’acqua continua a costituire un rischio per la salute umana, in particolare nei siti di balneazione. Nuotare in spiagge o laghi balneabili contaminati può essere causa di malattie. Le principali fonti di inquinamento sono le acque reflue e le acque di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli. Questo tipo di inquinamento aumenta in caso di forti piogge e inondazioni a causa della tracimazione delle fognature e del riversamento delle acque di drenaggio inquinate nei fiumi e nei mari.
Tutti gli Stati membri dell’EU, oltre all’Albania e alla Svizzera, monitorano i propri siti balneabili conformemente alle disposizioni della direttiva dell’UE sulle acque di balneazione. La valutazione della loro qualità ai sensi della direttiva si avvale dei valori di due parametri microbiologici, enterococchi intestinali ed Escherichia coli. In base al tasso di batteri fecali rilevato le acque di balneazione sono classificate di qualità “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa”. Se l’acqua risulta di scarsa qualità gli Stati membri devono prendere provvedimenti, ad esempio vietando o sconsigliando la balneazione, informandone il pubblico e adottando misure correttive.
Tutto bene quindi, almeno in teoria, perchè il rischio che le campionature vengano realizzate in maniera “telefonata” è molto forte. Campionature fatte nei giorni giusti, nelle aree con correnti favorevoli e mille altri modi per addomesticare il risultato sono dietro l'angolo. E allora l'espressione “tutto va bene, Madama la Marchesa” ha un suo perchè. Del resto a beneficio di chi magari fra i più giovani nostri lettori non conosce questo “detto” che si usa in genere in senso ironico, per indicare una situazione molto negativa, in cui non va bene nulla, ma che si cerca invano di minimizzare ne ricordiamo la genesi: la frase deriva dal titolo della versione italiana (interpretata tra gli altri da Nunzio Filogamo tra i primi conduttori televisivi della televisione italiana) di una canzone francese del 1934: Tout va très bien, Madame la Marquise. Il testo racconta di una nobile che si informa al telefono sulla situazione al suo castello, ricevendo paradossali rassicurazioni dal maggiordomo che intanto descrive una situazione catastrofica con incendi e suicidi in atto.