Università di Udine, L’Istituto per il Patrimonio Culturale si racconta: le news dall’Esedra

Venerdì 18 dicembre scorso è stato discusso a Udine il primo Project Work che conclude il Master in Valorizzazione Turistica dei Beni Ambientali e Culturali dell'Università di Udine. Oggetto del lavoro di ricerca e di stage il nuovo corso comunicativo dell’IPAC – Istituto regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, che da un paio di mesi a questa parte si è aperto ai social network. “L’Istituto per il Patrimonio Culturale si racconta: le news dall’Esedra. Storytelling, social network, Open Culture (Progetto IPAC 2.0)”: questo è il titolo del Project Work che la dott.ssa Barbara Roia ha presentato venerdì scorso alla commissione presieduta dal professor Francesco Marangon, presso la sede del Consorzio Friuli Formazione a Udine. Realizzato nell’ambito del Master in Valorizzazione Turistica dei Beni Ambientali e Culturali dell'Università di Udine, lo studio fa riferimento al tirocinio effettuato presso la sede di Villa Manin dell’IPAC, ente funzionale e autonomo della Regione, subentrato nel febbraio del 2015 al Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali. L’Istituto svolge attività di ricerca, formazione e documentazione e promuove la conoscenza, la conservazione attiva e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico regionale. Fra i punti cardine della propria missione, la volontà forte di superare la contrapposizione tra tutela e promozione, cultura e turismo e l’obiettivo di contribuire a caratterizzare l’offerta turistica regionale in senso culturale. Come spiega la direttrice Rita Auriemma, «occorre superare la concezione “proprietaria”, elitaria e gelosa del bene culturale, a favore di una concezione “popolare e comune”, attraverso lo sviluppo di un sistema di comunicazione integrato, chiaro e condiviso, per garantire e favorire l’accesso ai dati e la loro libera circolazione.» Da qui la grande importanza che l’Istituto ha da sempre attribuito alle strategie della comunicazione, tema di straordinaria portata strategica per stabilire un rapporto più vitale e corretto tra patrimonio culturale e società. L’Istituto ha modificato e riconfigurato il suo strumento principe, il Sistema Informativo Regionale del Patrimonio Culturale (SIRPAC), comprendente il Catalogo e la Carta dei Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia e si è dotato di recente di un nuovo portale (www.ipac.regione.fvg.it), rivolto agli addetti ai lavori e non, proprio nella logica di quell’ampliamento dei pubblici che consente di far conoscere un patrimonio e di attrarre sul territorio persone interessate a scoprirlo. In questa volontà di stabilire un rapporto sempre vivo con le comunità e con i singoli, per innescare processi di partecipazione e sensibilizzare fasce sempre più ampie di popolazione, si inserisce il lavoro della dott.ssa Roia, che ha accompagnato l’Istituto nella creazione dei suoi primi profili ufficiali sui social network (Facebook, Pinterest e Twitter) e contribuito a progettare campagne di comunicazione rispondenti a un duplice obiettivo: da una parte, la disseminazione dei vari eventi promossi dall’IPAC o dai suoi partner (musei, ecomusei, biblioteche, mediateche, fototeche, archivi, associazioni), come la mostra “Le parole della cultura”, attualmente visitabile presso la sede del Consiglio regionale a Trieste; dall’altra, la presentazione e valorizzazione delle attività “silenziose”, ordinarie, che costituiscono però il core business dell’Istituto, vale a dire la fase di conoscenza e documentazione/catalogazione indispensabile alla successiva promozione del patrimonio. «Il progetto presentato dalla dott.ssa Roia – ha osservato il prof. Marangon – ha dimostrato tangibilmente quanto sia importante la collaborazione tra Università di Udine e realtà istituzionali della nostra regione, nell’ambito di esperienze formative come il master in Valorizzazione Turistica dei Beni Ambientali e Culturali. I risultati si vedono con chiarezza e sono di alto livello, anche nella loro concreta utilizzabilità da parte degli operatori turistici e culturali coinvolti. Per questo ci siamo convinti a continuare con l’esperienza del master ed abbiamo aperto le iscrizioni all’edizione 2015/16 che saranno aperte fino al 21 gennaio 2016”.