Un’indagine a Roma su Friulani e Sloveni, “italiani dell’altrove”

A Roma il Ministero dei Beni e delle attività culturali impegnato nella tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, dedica due giornate di studio sulle minoranze friulana e slovena. In Italia sono riconosciute dodici Minoranze Linguistiche Storiche, ovvero culture di lingua non italiana che, nel corso della storia, si sono variamente insediate e integrate sul territorio nazionale, fino a diventare una parte essenziale della nostra complessiva identità di italiani.
Il progetto “Gli Italiani dell’Altrove” vuole contribuire a mettere in luce la realtà storica e contemporanea delle Minoranze Linguistiche d’Italia, con il loro patrimonio culturale immateriale.
In particolare s’intende richiamare l’esperienza storica condivisa di accoglienza e integrazione, ma anche di conservazione dell’identità, senza dimenticare l’attualità del tema dell’immigrazione nel nostro Paese.
Molte di queste Minoranze intrattengono ancora oggi legami fortissimi con i loro luoghi di origine, a partire dalla lingua vi è una significativa continuità storica di riferimenti culturali, in qualche caso agevolati anche dalla vicinanza geografica.
Il progetto, iniziato con gli Arbëreshë, gli italo-albanesi - nel 2012, proseguito poi nel 2013 con i Croati del Molise e gli Occitani, propone oggi altre due nuove tappe: il 18 maggio gli “Sloveni” e il 19 Maggio i “Friulani”.
La prospettiva adottata considera gli aspetti storici ed etnoantropologici del patrimonio culturale immateriale delle Minoranze Linguistiche, in un’ottica centrata sulla contemporaneità. Tra l’altro è tuttora in corso la discussione politica sugli strumenti legislativi che possano garantire la tutela e il riconoscimento di tali Minoranze.
Il progetto testimonia la particolare attenzione che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo attraverso le sue strutture specialistiche, l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, dedica alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. La missione dell’Istituto è infatti finalizzata alla valorizzazione di tale patrimonio, alla promozione di iniziative volte a tutelare i settori legati all’identità collettiva dei vari gruppi sociali presenti sul territorio e le espressioni delle diversità culturali.
Ai due eventi interverranno, l’Ambasciatore Ambasciata della Repubblica di Slovenia in Italia - Ambasciatore Iztok Miroši?, l’On.Tamara Blažina, Deputato della Repubblica Italiana, il Segretario Generale MiBACT Antonia Pasqua Recchia, la direttrice dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Maura Picciau, il Presidente ARLeF. Lorenzo Fabbro. In programma: testimonianze etnografiche, letture, performances  musicali e di danza tradizionale, racconti e degustazioni di sapori tipici.

L'appuntamento è previsto all''Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, Sala Convegni “Diego Carpitella”.