UNICEF: SERVE PIÙ ATTENZIONE AI MINORI NON ACCOMPAGNATI IN MOVIMENTO ATTRAVERSO L’EUROPA DEL SUD-EST

Centinaia di bambini non accompagnati sono ancora in movimento attraverso l’Europa del Sud Est, nonostante la chiusura ufficiale delle frontiere, ma poco si sa sulla loro sorte: questo l’allarme rilanciato da UNICEF in occasione della conferenza sub-regionale “On the Move and Alone: how to respond effectively to the needs of unaccompanied and separated children in Southeast Europe” svolta il 13 e 14 ottobre a Zagabria.
"Troppo spesso, i bambini non accompagnati scivolano tra le “crepe” del sistema di tutela dei minorenni- e passano inosservati, non vengono registrati e non sono seguiti", ha detto Jean Claude Legrand, Senior Advisor regionale per la protezione dei minorenni presso l'Ufficio Regionale UNICEF per l'Europa centrale e orientale e Asia centrale. "Considerato che lì il sistema non è adeguato, i minorenni non accompagnati decidono per conto loro di evitare ritardi procedurali o il fermo, cosa che li espone a gravi pericoli".
A dispetto della chiusura delle frontiere, delle politiche migratorie restrittive e degli accordi, i bambini non accompagnati continuano ad assumersi maggiori rischi per continuare il loro viaggio verso l'Europa occidentale. Ricorrendo ai trafficanti, alcuni continuano attraverso i Balcani occidentali, mentre altri scelgono percorsi irregolari alternativi.
Dal momento della chiusura della rotta migratoria dei Balcani occidentali, il numero di bambini che arrivano in Bulgaria è aumentato di cinque volte, da 193 di marzo a 906 nel mese di agosto e circa il 50% di loro erano non accompagnati. La maggior parte sono stati trattenuti illegalmente, sia con gli adulti non loro parenti sia da soli e sono stati liberati solo al momento in cui hanno chiesto asilo. Inoltre, ai primi di settembre, due bambini sono morti e altri due sono scomparsi, quando la loro barca si è capovolta nel tentativo di attraversare il Danubio in Romania.
Dal mese di giugno 2016, l’UNICEF stima che 250 rifugiati e migranti sono continuati ad arrivare in Serbia su base giornaliera e il 37% sono bambini. Nel mese di settembre, gli assistenti sociali hanno identificato e aiutato almeno 148 bambini non accompagnati e separati.
Il governo greco sta lavorando a stretto contatto con le agenzie umanitarie per assicurare che i bambini non accompagnati trascorrano il minor tempo possibile in strutture chiuse. Tuttavia, precisa l’Agenzia Onu, a causa della lentezza del processo di trasferimento e del programma di reinsediamento, oltre che per le insufficienti o inadeguate strutture ricettive, alla fine di settembre, fino al 60% dei bambini non accompagnati registrati in Grecia erano ancora in lista d'attesa per ottenere un alloggio.
I processi di identificazione, di ricongiungimento familiare, così come la possibilità di fornire una sistemazione adeguata e il supporto legale, oltre che la tutela per i minorenni non accompagnati, si sono dimostrati estremante impegnativi per i governi dell’Europa del Sud Est.