Una donna per la prima volta alla guida dell’Onu

Mai dire mai. Infatti è più che una possibilità l'elezione di una donna al vertice dell'Onu (193 Paesi) dopo 70 anni tutti a guida maschile. La successione alla segreteria generale avverrà il 31 dicembre, quando scadrà il mandato di Ban Kii-moon. La scelta spetterà con procedura segreta ai 5 membri permanenti, cioé Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna.
Ma 'l'altra metà del cielo' ha già cominciato la campagna per dare una svolta alla guida della più importante organizzazione internazionale. L'ambasciatrice colombiana al Palazzo di vetro ha già coalizzato a tal fine ben 20 diplomatiche accreditate a New York.
E 'impazzano' i pronostici. Fino a un mese fa c'era una grande favorita, la lituana Dalia Grybauskaité, Presidente del suo Paese, ma ha rinunciato dicendo che Putin metterebbe il veto sul suo nome. E allora spuntano altre 30-40 candidature.
In buona posizione l'italiana Federica Mogherini, 42 anni, dall'1 novembre 2014 alla guida della politica estera europea dopo essere stata ministro con Renzi. La sua elezione siglerebbe un importante riconoscimento al Vecchio Continente.
Ma siccome anche all'Onu si usa il 'manuale Cencelli', c'è un grosso ostacolo: la recente nomina di un altro italiano (Filippo Grandi) al vertice dell'agenzia del Palazzo di vetro che si occupa dei rifugiati. E due dello stesso Paese in posti così importanti facilmente non saranno 'digeriti' da altri Stati.
E allora ecco spuntare altre candidature: in primis Christine Lagarde cui guarda con favore la finanza mondiale trattandosi della guida del Fondo monetario internazionale. Poi un ginepraio di candidature: Graca Machel, unica donna nella storia a essere stata capo di Stato in due diverse Republiche, il Mozambico e il Sud Africa.
Seguono, in ordine sparso, Tarja Halonen, prima donna Presidente in Finlandia, Enra Solberg ed Helen Thorning Schmidt, la prima già in carica come Premier in Norvegia e la seconda in corsa per imitarla in Danimarca.
L'Est Europa potrebbe votare Kolinda Grarbar-Kitarovic, neo-Presidente croata. Ma ci sono anche Michelle Bachelet, leader del Cile, e Maria Angela Cuéllar, ministro degli Esteri in Colombia.
Non sembra invece abbia chances la britannica Catherine Ashton, che ha preceduto la Mogherini al vertice Ue per la politica estera. Motivo: non ha lasciato un buon ricordo.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it