Un pos “economico” made in Italy

L’obbligo del POS è entrato in vigore lo scorso 30 giugno per esercenti, professionisti e studi professionali per effetto dell’articolo 15, commi 4 e 5 del Dl 179/2012. Finora, tuttavia, anche nel caso in cui questi si fossero rifiutati di accettare pagamenti elettronici di importo superiore ai 30 euro effettuati tramite POS utilizzando bancomat, carte di credito, di debito e prepagate non erano previste sanzioni. Ora però le cose stanno cambiando e sono in arrivo sanzioni per i professionisti inadempienti nell'ordine di centinaia di euro.

La normativa non ha solo lo scopo di imporre sanzioni agli eventuali inandempienti, ma anche (e soprattutto) quello di ridurre progressivamente l'uso del contante (i cui costi per la collettività sono enormi). Uno dei motivi che frenano l'utilizzo di tali dispositivi, anche se previsti per legge, è l'elevato costo di utilizzo da parte dell'esercente.

Una azienda italiana, la Jusp, nota soprattutto a livello internazionale per aver lanciato un innovativo sistema di pos mobile abilitato ad accettare carte di credito e di debito, ha lanciato una nuova soluzione per i pagamenti tramite carte pagobancomat. Una soluzione che sembra fatta apposta per venire incontro alle esigenze (forzate) di artigiani ed esercenti. Il primo vantaggio è dato dal costo di acquisto del pos, contenuto in 49 euro più Iva, l'assenza di costi fissi o canoni mensili e la presenza di una commissione sulle transazioni pari all'1,5%.

Sul sito dedicato alle aziende (www.pmi.it) precisa che l'offerta, denominata “Jusp for Italy” è adatta per attività che hanno una clientela italiana. La presenza del bancomat sulle famiglie italiane è praticamente del 100%, mentre quella delle carte di credito è intorno al 35-40%. "Un ottimo modo quindi per gli esercenti di risparmiare sulle commissioni, pur garantendo alla propria clientela italiana il massimo della funzionalità di pagare con moneta elettronica".

Rispetto al pos tradizionale, il nuovo dispositivo di Jusp può essere utilizzato anche in mobilità collegandolo ad uno smartphone.

Sono ben accette testimonianze dirette, positive o negative, sull'utilizzo reale di tale strumento di pagamento.