Ucciso in raid Usa il leader spirituale di Al Qaeda in Yemen che rivendicò gli attacchi a Charlie Hebdo

Secondo  quanto riferisce la tv satellitare al-Jazeera, l'imam Harith al-Nazari, leader spirituale di al-Qaeda nella Penisola araba, sarebbe stato ucciso in un raid aereo degli Stati Uniti nella provincia di Shabwa, nel sud dello Yemen. Al-Nazari è stato tra i primi a rivendicare a nome di al-Qaeda, con un file audio, l'attacco di gennaio a Parigi contro la sede della rivista satirica Charlie Hebdo. Lo scorso 10 gennaio, poco dopo i blitz che misero fine in Francia agli attacchi terroristici, fu al-Nazari a rivendicare l'attacco contro Charlie Hebdo. In un messaggio audio pubblicato su Twitter lo sceicco lodò "i benedetti attacchi a Parigi", allo stesso tempo attaccando "gli sporchi" francesi, definiti "i capi degli infedeli che insultano i profeti". "E' meglio per voi smettere di attaccare i musulmani - aggiunse rivolgendo nuove minacce - in modo che possiate vivere in pace. Ma se desiderate solo la guerra, allora non avrete più pace fino a quando continuerete a fare la guerra ad Allah e al suo profeta".   La morte dell'imam Nazari è stata confermata in un comunicato da al Qaeda nello Yemen, secondo cui, insieme a lui, altri tre membri del gruppo terroristico sono rimasti uccisi in un raid di un drone americano il 31 gennaio scorso. "Lo Yemen - si legge in una nota - ha sacrificato un gruppo di bravi musulmani in un attacco di un drone americano contro un'auto" a bordo del quale si trovavano i quattro uomini ad As-Said, nella provincia di Shabwa. La sua ascesa ai vertici di al-Qaeda nella penisola araba (Aqpa) risale al 2012. Da allora l'imam, oltre a svolgere il ruolo di guida spirituale dell'organizzazione, ne è diventato voce e volto, diffondendo decine di messaggi audio e video sul web. In uno dei suoi ultimi sermoni rivendicò a nome di al-Qaeda l'attacco di gennaio a Parigi. Circa tre anni fa, in un rimescolamento dei vertici di Aqpa, al-Nazari ascese al ruolo di leader spirituale, prendendo il posto di Ibrahim al-Rubaysh. Suo vice venne nominato Abu Sufyan al-Azidi al-Shiri. Nei mesi scorsi al-Nazari polemizzò duramente con la guida dello Stato islamico (Is), Abu Bakr al-Baghdadi, definendo "illegittima" l'autoproclamazione del califfato. Il messaggio della guida spirituale di Aqap rappresentò un brusco stop all'ascesa di al-Baghdadi alla leadership del jihadismo internazionale, dopo i giuramenti di fedeltà ricevuti da gruppi affiliati in Egitto e Libia, come Ansar Bayt al-Maqdis e Ansar al-Sharia. "I nostri fratelli dello Stato islamico ci hanno sorpreso con alcune iniziative, incluso il loro annuncio del califfato e la sua espansione in alcuni paesi su cui non hanno il controllo e che ora considerano loro province", affermò al-Nazari, assestando un duro colpo all'ambizione dell'Is di unire tutti i gruppi jihadisti sotto le sue insegne.