Turismo in affanno… tra crisi e maltempo

L'economia del Fvg ha continuato ad arrancare nel 2014, lo testimoniano non solo i dati della Cgia di Mestre (vedi qui),  ma anche lo stesso ufficio statistiche della Regione, almeno per quanto riguarda il settore del turismo invernale.

Sulla base dei dati complessivi inviati dalle strutture ricettive relativamente agli ospiti registrati nel 2014 in Friuli Venezia Giulia, rispetto all'anno precedente, il flusso turistico globale (le presenze) fa registrare un calo delle presenze pari al 3%. Il calo è  il terzo consecutivo, ma nel 2014 è stato accentuato da una situazione meteo del tutto sfavorevole, in particolare nei due mesi clou per eccellenza, luglio ed agosto.

Il vice presidente Sergio Bolzonello, ha comunque cercato di vedere il "bicchiere mezzo pieno" precisando che il dato relativo agli arrivi è positivo (+0,7%): "Indice della modifica delle abitudini vacanziere: da anni ormai, complice probabilmente anche una crisi in atto da tempo, il turista tende infatti ad accorciare e spezzettare il proprio periodo di vacanza".

La vacanza "mordi e fuggi", dunque, sta diventando la norma per tutti, anche per gli stranieri, con periodi di vacanze sempre più brevi che non supera i 4 giorni in Regione Fvg. Il meteo, decisamente instabile nei mesi più estivi, non ha certo aiutato gli operatori turistici, i mesi centrali della stagione, infatti, sono stati certamente difficili, con una perdita di presenze del 7,8 per cento a luglio e del 3,2 per cento ad agosto. "Le buone notizie arrivano invece dai primi dati 2015, che attestano un sensibile aumento delle presenze a livello regionale, pari ad un +4%", ha aggiunto lo stesso Bolzonello. La soluzione a tale situazione è il nuovo Piano strategico di Turismo Fvg, che viene presentato dal vice presidente: "Il nuovo Piano punta ad anticipare le tendenze in temrini di domanda turistica e a costruire un prodotto di vancanza "sartoriale", cioè costruito sulle specifiche esigenze del cliente". Un esempio: il turismo "slow", la vancanza lenta intesa come un insieme di esperienze turistiche da vivere ed assaporare.

Più facile a dirsi che a farsi, l'unica cosa certa è che non si può più continuare ad avere un approccio passivo, nella mera speranza di un clima mite e benevolo.

Le idee messe in campo passano anche per una maggiore valorizzazione dei servizi complementari (trekking a cavallo e a piedi, regate e nautica, canyonig e arrampicata, deltaplano e mountain bike) o, ancora, una maggiore attenzione verso il turismo familiare.

Le idee ci sono, adesso si tratta di tradurle in realtà.