Tsipras, rischiosa scommessa dopo le troppe giravolte

In attesa delle elezioni anticipate di domenica 20 settembre, lui, Alexis Tsipras, 41 anni, l'uomo nuovo della Grecia, è un ex. E dopo le sue troppe giravolte rischia di rimanere tale almeno per quanto riguarda la sua ultima scommessa: le dimissioni da Premier per rafforzare Syriza (il suo partito di Sinistra) e governare da solo con la maggioranza assoluta. Sì, perché gli ultimi sondaggi dicono che probabilmente dovrà adattarsi a reggere il Paese con i rivali conservatori.
La scissione di Unione popolare, il gruppo estremo della Sinistra ellenica (simile ai Fassina e Civati anti-Renzi), ha provocato un'erosione della popolarità dell'ex Premier (scesa al 23%, tre punti in meno rispetto al mese precedente, 13 in meno da gennaio e ben lungi dalla maggioranza assoluta) anche se è accreditata soltanto del 3,5%.
Il fatto è che i greci sembrano non fidarsi più della linearità della politica di Tsipras (prima anti-Merkel, poi il referendum contro il rigore tedesco, infine dietrofront e accettazione del diktat) e preferiscono andare sul sicuro con i centristi di Nuova Democrazia che quasi appaiano la percentuale del Premier uscente.
Infatti i sondaggi dicono che ben il 68% degli ellenici desiderano che il futuro Governo tenga il Paese nell'euro anche a costo di nuovi sacrifici. Il 25% è invece ancora indeciso.
Se al Centro non si fidano di Tsipras per i motivi citati, a Sinistra è ancora peggio dato che contestano la sua scivolata continua e sempre più marcata verso le richieste dell'Ue.
Cosa farà l'ex Premier se vincerà di stretta misura le elezioni del 20 settembre? Lui ha sempre detto che non farà mai alleanze con l'opposizione filo-Comunità europea (Nuova Democrazia e i socialisti del Pasok), ma gli sarà difficile evitarlo. Anche perché il partito degli Indipendenti, da sempre al suo fianco, è ora accreditato dai sondaggi soltanto del 2%, ben al di sotto della soglia minima per avere seggi in Parlamento.
Data l'incertezza del quadro politico, gli osservatori non escludono che sia necessario un ulteriore turno elettorale nel quale, però, Tsipras sarebbe costretto pragmaticamente a chiedere l'appoggio degli scissionisti di Syriza. Nonostante la sua consueta baldanza, l'Acropoli politica si è trasformata in un labirinto.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it