Il “trumpismo” fa breccia anche nel nostro paese

 

Piccoli trumpisti crescono. Anche da noi. Prepariamoci. Il trumpismo non si limita a mettere sottosopra la scena politica americana. Dopo le sue vittorie in serie nelle primarie (e sopratutto le sue gaffes e provocazioni in stile mussoliniano) comincia a far breccia pure in molti altri Paesi, Italia compresa.
Se in ambito politico, a seconda delle idee di ciascun partito, ha originato sorpresa, preoccupazione o addirittura orrore, non si può negare che da noi ha anche creato, dal nulla, schiere di ammiratori.
Indubbiamente il trumpismo ha un certo fascino come personaggio di nuovo stampo ed è per questo che sta cominciando a invadere studi tv, luoghi di lavoro e cene tra amici.
Da noi vanno distinti i trumpisti professionisti dai dilettanti. Tra i primi vien subito da pensare a Daniela Santanché (“Io tifo per lui, siamo amici e l'ho anche invitato a casa mia”), Matteo Salvini (“Mi piace per rigore, politiche di sicurezza e strategie di rilancio economico”), Antonio Razzi (“Ha ragione, visti i Clinton, a dire che gli Usa son diventati una monarchia come la Corea del Nord”).
Il trumpista dilettante non cerca di saltare sul carro del possibile vincitore per la Casa Bianca, ma è affascinato dal magnate di New York semplicemente perché gli sta simpatico. Ed è antipatico a quelli che a lui stanno antipatici (tipo Hillary).
Donald piace specialmente a una Destra orfana di leader. In lui vede tracce del 'primo Berlusconi' (egocentrismo, incoerenza, capelli incollati) e del recente Grillo (gusto della provocazione). Ma è lo sconcerto che lui crea nei partiti tradizionali a provocare una gioia particolare in molte persone.
Un esempio. Lui dice che va costruito un muro tra gli States e il Messico. Alcuni sono decisamente contrari, ma devono ammettere che almeno la sua è una proposta mentre non ci sono, da parte di altri, proposte alternative.
C'è chi gli imputa di straparlare e di minacciare. Balle:lui continua a dire che non ci devono più essere guerre per far piacere ai fornitori del Pentagono.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it