Truffa auto di lusso: finte immatricolazioni all’estero per frodare fisco e curiosità tributarie

Che gli italiani abbiano la passione per le belle automobili è cosa notoria, come lo è il fatto che a torto o ragione, le quattroruote siano da sempre nel mirino del fisco che considera con sconcertante automatismo ricco e potenzialmente evasore il possessore di una bella auto. Certo spesso è così, ma altre volte c'è semplice passione e niente da nascondere. Non era così a Caserta dove recentemente la Guardia di Finanza ha scoperto una vasta frode messa in atto da alcuni imprenditori che operavano nel mercato della compravendita di automobili. Questi imprenditori, tre per ora quelli coinvolti nella frode avevano costituito una società gestita da un prestanome della Repubblica Ceca, che offriva in leasing o in vendita a clienti italiani, a prezzo molto vantaggioso, automobili prevalentemente di lusso in genere Porsche, Mercedes, Bmw, Audi e perfino Ferrari, immatricolate formalmente in Polonia e Repubblica Ceca ma che, di fatto, circolavano esclusivamente in Italia nelle mani di compiacenti acquirenti. Il sistema di frode prevedeva la costituzione di una “società filtro” in Italia che, tramite società di diritto estero, con sede in Polonia e Repubblica Ceca, ma di fatto operanti in Italia, si occupava dell’immatricolazione delle auto all’estero per poi reintrodurle in Italia e destinarle alla vendita o al leasing. In tal modo, gli imprenditori negli ultimi 5 anni hanno evaso imposte per un totale di 7 milioni di euro, non avendo dichiarato al fisco né le vendite né i noleggi delle auto con immatricolazione estera.
Grazie all’indebito risparmio d’imposta gli imprenditori casertani non solo offrivano le automobili a prezzi più che vantaggiosi, e in tal modo alteravano gravemente le normali regole di concorrenza, distorcendo il regolare funzionamento del mercato locale del settore automobilistico, con danno ai competitors onesti operanti in Italia, ma offrivano un servizio “pronto auto” a soggett che per varie ragioni facilmente comprensibili preferivano non apparire intestatari di prestigiosi mezzi. Il sistema di frode, scoperto grazie alle indagini svolte dai Finanzieri della Compagnia di Caserta, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Le auto con targa straniera risultavano sconosciute al fisco italiano e, quindi, gli acquirenti omettevano di pagare la tassa di possesso in Italia (bollo auto); non da meno, l’immatricolazione estera consentiva agli acquirenti un notevole risparmio sul premio assicurativo e impediva la corretta e tempestiva notifica dei verbali che rilevano le violazioni al Codice della Strada che, quasi sempre, rimanevano impunite. Il sistema quindi oltre ad essere vantaggioso per i tre imprenditori, consentiva agli acquirenti di usufruire di una serie di indebiti vantaggi. Le indagini hanno permesso di individuare, nel solo territorio casertano, oltre 250 auto con targa estera, principalmente di lusso, i cui utilizzatori, non risultandone formalmente proprietari, hanno nascosto al fisco la loro reale “capacità contributiva” e saranno oggetto di approfondimento sotto il punto di vista fiscale.
I tre imprenditori sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per “dichiarazione fraudolenta mediante artifici” e per “occultamento e distruzione di documenti contabili” in quanto, attraverso la società italiana, gestivano i rapporti con gli Stati esteri a tassazione privilegiata omettendo di dichiarare quanto dovuto all’Erario. Sono tuttora in corso attività per l’individuazione degli ulteriori responsabili e delle società utilizzate, nazionali ed estere, coinvolte nell’ingente frode fiscale. , oltre ad essere vantaggioso per i tre imprenditori, consentiva agli acquirenti di usufruire di una serie di indebiti vantaggi. Il “sistema” pare sia stato replicato in altre zone del Paese e non solo relativamente alle auto di lusso. Le indagini sono in corso ma estremamente difficili perchè se a Caserta è stato possibile individuare tanti veicoli circolanti è perchè i tre imprenditori hanno esagerato e la concentrazione di auto di lusso con targa straniera in un area ristretta era presto saltata all'occhio. Diverso sarebbe in zone dalla densa concentrazione abitativa come Milano o Roma.