Transnistria, unico Stato dove resiste il Kgb e vince gli scudetti all’estero

I 700 mila abitanti dicono che è uno Stato di nome Transnistria, cioé al di là del fiume Dnestr, ma il suo sedicente Governo non è riconosciuto da nessuno. Un Paese-fantasma, però blandito da Putin per la sua posizione geografica essendo a cavallo tra Moldavia e parte dell'Ucraina fagocitata dai russi. Per di più è il solo in cui resiste il Kgb, una grande statua di Lenin in quella che i locali definiscono capitale (Tiraspol). In sostanza è l'ultimo angolo d'Europa in cui pare che il Muro di Berlino non sia crollato.
Se ci vuoi andare, ti danno un permesso di transito, ma soltanto per 10 ore. Ferrei i controlli al confine, funzionari impeccabili nelle loro uniformi verde-oliva come ai tempi dei Soviet. La bandiera nazionale verde e rossa a strisce orizzontali con la falce e martello garrisce a ogni pennone.
La sua unica, ma importante ricchezza proviene da un grande stabilimento siderurgico che è in massima parte esportato e copre il 45% del Pil nazionale. Batte moneta autonoma, ma se esci da questo territorio è carta straccia. L'economia è comunque zoppicante anche perché il Governo stanzia enormi cifre per armare l'esercito, perennemente in stato di guerra.
La Transnistria è nota tra i Paesi slavi per essere il regno dei contrabbandieri e dei trafficanti d'armi. Decisivo l'aiuto di Mosca che ripiana quasi tutti i debiti. Le tecnologie sono decrepite, i macchinari lenti e i processi produttivi inquinanti.
Molto seguito il calcio, in particolare la squadra Sheriff Tiraspol che prende il nome dalla compagnia siderurgica più importante del Paese. Lui fin dai tempi di Gorbaciov era il padrone assoluto dell'economia e della politica.Per quello l'han chiamato “Sceriffo”. Formazione blasonata che gioca nel campionato moldavo e ha vinto 13 titoli all'estero in 18 anni di attività. A Tiraspol c'è però uno stadio da 13 mila posti che domina dall'alto la capitale.
I diritti umani sono sistematicamente violati e il nuovo Presidente Yevgeny Shevchuk ricorre ad accuse quasi mai provate per mettere in carcere gli avversari politici. Gli stessi metodi del suo mèntore Putin.

Augusto Dell’Angelo
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