TERREMOTO DEL FRIULI: INAUGURATE DUE MOSTRE FOTOGRAFICHE A BRUXELLES

"Alla doverosa commemorazione dei nostri morti, a 40 anni dal disastroso terremoto che nel maggio e nel settembre 1976 colpì la terra friulana, unire il ricordo di quel Modello Friuli di ricostruzione e di tenuta del tessuto sociale ed economico, anche per recuperare - oggi - lo slancio di rinnovati valori e la voglia di continuare a essere comunità viva". Dunque, il Modello Friuli e la testimonianza, dopo quarant'anni, della costanza di valori di comunità che contrassegnano il Friuli e tutto il Friuli Venezia Giulia, sono stati al centro degli interventi della presidente della Regione Debora Serracchiani e del presidente del Consiglio regionale Franco Iacop nelle due inaugurazioni (ieri sera negli spazi dell'Ufficio di Collegamento della Regione a Bruxelles e oggi nella cornice della Maison sulla Grande Place della capitale belga) di due mostre fotografiche dedicate espressamente all'opera di soccorso e al successivo percorso di ricostruzione del Friuli terremotato.
Due rassegne, la prima promossa direttamente dalla Regione Friuli Venezia Giulia recuperando una selezione di immagini (a cura di Giorgio Baiutti) provenienti da archivi pubblici e privati, l'altra con la collaborazione del Joint Research Centre della Commissione Europea (con sede a Ispra, in provincia di Varese) che intervenne, allora come Centro Euratom, in una concreta opera di aiuto e assistenza in particolare a Gemona del Friuli.
Un'operazione di ricordo ma anche di conoscenza, nella capitale dell'Unione Europea, di quella che fu la ricostruzione del Friuli colpito dal sisma, hanno sottolineato Serracchiani e Iacop, di quel (più volte è stato citato) Modello Friuli puntato su valori e capacità "che oggi vogliamo replicare".
Nel corso delle inaugurazioni sono stati anche proiettati il dvd Resurì, realizzato dalla Regione (prodotto dall'Agenzia di stampa della Regione con la collaborazione della sede Rai FVG e il contributo di Rai Teche), e il documentario dell'Ente Friuli nel Mondo “Quando la terra chiama”, di Massimo Garlatti-Costa, che testimonia il contributo della diaspora friulana nel mondo per l'attivazione dei soccorsi alla comunità friulana colpita dal sisma.
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, accanto a una delegazione del Consiglio regionale e a una rappresentanza dei sindaci del terremoto, l'assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin, l'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli, i vertici delle associazioni dei corregionali a Bruxelles, gli europarlamentari Isabella De Monte, Marco Zullo, Martina Dlabajova e Herbert Dorfmann, l'ambasciatore d'Italia presso il Regno del Belgio Vincenzo Grassi, il presidente dell'Ente Friuli nel Mondo Adriano Luci, il generale Michele Risi, già comandante della Julia e ora addetto militare alla NATO a Bruxelles, e Justus Schoenlau, funzionario al Comitato delle Regioni europee, il cui padre, nel 1976 impegnato nel comune di Lemgo in Nord Westfalia, attivò una colonna di aiuti tedesca che intervenne a Lusevera e Pradielis nella costruzione di un centro civico e di aggregazione sociale, che fu inaugurato agli inizi del 1978.