TAVOLO-FRONTALIERI INSEDIATO ALLA FARNESINA

Si è insediato martedì alla Farnesina il Tavolo di lavoro Interministeriale per la definizione dello Statuto dei lavoratori frontalieri. A darne notizia è il segretario generale del Cgie Michele Schiavone, spiegando che a rappresentare il Comitato di Presidenza del Consiglio generale è stato Gianluca Lodetti.
Al Tavolo hanno partecipato Mirko Dolzadelli rappresentante dei sindacati dei Frontalieri delle tre Confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e consigliere del CGIE e Nazzareno Mollicone per il sindacato UGL.
Per il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione, presenti il Consigliere d'Ambasciata Giovanni Maria De Vita, per la Direzione Italiani all'estero, per il CGIE il Consigliere Fabrizio Inserra e per la Direzione Affari Europei Enzo Marongiu. Oltre ai rappresentanti del Ministero del lavoro e dell'INPS. Auspicio del CGIE è che al Tavolo prendano parte, nei prossimi incontri, anche i Ministeri dell'Economia e Finanze e dello Sviluppo Economico le cui competenze sono direttamente richiamate dalle problematiche oggetto del "Tavolo".
Ieri l'insediamento, "a riprova del concreto impulso dell'attuale Governo nei confronti delle esigenze espresse dalle comunità italiane all'estero attraverso i propri istituti di rappresentanza" ha affermato il Schiavone, esprimendo la soddisfazione del Comitato di Presidenza e del Consiglio tutto.
"Si tratta di un importante risultato per il Consiglio Generale degli Italiani all'estero, che da tempo immemore ha portato a conoscenza dei Ministeri, ed in particolare del Ministero degli Affari Esteri, la complessa situazione dei frontalieri sia dal punto di vista previdenziale, che fiscale e del mercato del lavoro di questi nostri lavoratori all'estero" ha affermato Gianluca Lodetti.
Ad oggi sono all'incirca 68.000 i lavoratori italiani frontalieri impegnati in Svizzera ma non dimentichiamo che a loro si assommano anche altre migliaia di lavoratori che passano quotidianamente o settimanalmente la frontiera con la Francia, l'Austria, la Croazia, San Marino. Senza tralasciare un'altra categoria di frontalieri, che lavorano in Paesi limitrofi come l'Albania, la Tunisia e, talvolta, anche l'Algeria.
Una forza lavoro italiana, che ormai conta intorno ai 300.000 lavoratori costretti, dalle difficili condizioni del mercato del lavoro in Italia, a trovare altre soluzioni occupazionali nelle nazioni limitrofe." L’incontro interministeriale di ieri si intreccia con il lavoro che svolgono da tempo sia dal Comitato per le questioni degli italiani all’estero presieduto dal Senatore Claudio Micheloni, sia dal Comitato italiani nel mondo presieduto dall’Onorevole Fabio Porta i quali, su questa problematica, hanno audito di recente le rappresentanze sindacali e quelle di categoria dei frontalieri. Un tema, del resto, a cui il governo italiano sta cercando di dare delle risposte risolutive sia nei rapporti con i paesi limitrofi, sia nell’ambito dell’unione europea.