Supermulta in Cina se fai un figlio ‘non autorizzato’

Dopo oltre trent'anni dall'entrata in vigore della legge che impone il figlio unico dato l'eccessivo numero di abitanti, l'ingerenza dello Stato cinese nella decisione dei cittadini di avere o non avere più di un erede ha colpito ancora con una vicenda che ha fatto il giro del mondo.
Le autorità di Pechino, denominate “della pianificazione familiare”, hanno infatti imposto una supertassa, chiamata “per il mantenimento sociale”, a due giovani non sposati della capitale che hanno messo al mondo un bambino 'non autorizzato'.
Lui ha 26 anni e lei poco meno. Si son visti affibbiare una multa stratosferica, equivalente a 6000 euro. Per noi occidentali può anche essere una pena accessibile, ma in Cina è una spesa insostenibile dato che il reddito medio disponibile per le famiglie che vivono in città tocca a malapena i 4300 euro l'anno.
Il ragazzo ha reagito protestando sul web e dicendo che in Cina “l'aborto sembra essere la via d'uscita migliore” per evitare fatti come il suo. Le autorità hanno censurato il suo intervento sul social network. Mentre alcuni hanno affermato che il giovane doveva comunque rispettare la legge, molti dei più hanno avviato una sottoscrizione per aiutarlo a pagare l'esoso balzello.
In Cina per mettere al mondo una creatura serve ancora un 'permesso di nascita' che però è concesso a condizione che si presenti un certificato di matrimonio. Se manca il permesso e si genera 'un figlio di troppo' non previsto dalla pianificazione familiare, si è costretti ad abortire o a pagare l'odiosa 'tassa di mantenimento' (l'erario incassa, in media, 2,8 miliardi di euro all'anno, un fiume di denaro).
Ma qualcosa si sta muovendo anche laggiù. Non per un ravvedimento delle autorità, ma perché è in atto una crisi demografica che riduce la forza-lavoro. E poi la misura imposta 30 anni fa non ha dato gli effetti sperati dal Governo. Nel solo 2014, infatti, hanno avuto un secondo figlio soltanto 470 mila coppie sugli 11 milioni che ne avrebbero avuto diritto. Perciò i burocrati del partito stanno pensando di imporre alle coppie sposate di produrre un secondo 'rampollo'.

Augusto Dell’Angelo
Augusto.dell@alice.it