Superficie catastale in fase sperimentale

L'Agenzia delle Entrate ha reso disponibile la superficie catastale nelle visure per i proprietari di 57 milioni di immobili censite nelle categorie dei gruppi A, B e C. Questa novità rende definitivamente superato i calcoli basati sui vani, tra i primi esempi di applicazione vi è quello relativo al calcolo della Tari.

Sapendo la superficie catastale i cittadini potranno facilmente verificare l'esattezza della base imponibile per il calcolo della tassa sui rifiuti. In sintesi, i dati identificativi della unità immobiliare (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune, zona censuaria, categoria catastale, classe, consistenza e rendita), da oggi saranno completati con il valore della superficie catastale e la planimetria. Da precisare che verrà indicata anche la superficie catastale ai fini Tari, che non tiene conto di balconi, terrazze e accessori e pertinenze.

Questa novità, per ora in fase sperimentale, viene applicata nelle Province di Brindisi, Foggia e Ravenna, esclusi gli immobili con un dato di superficie "incoerente". Quanto agli immobili non dotati di planimetria, che risalgono per lo più alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e sono di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che è d’obbligo se si è intenzionati a vendere, come prescritto dal Dl n. 78/2010.