Suez raddoppia, una occasione d’oro per l’Italia

Lo storico Canale di Suez, costruito e reso operativo nel 1869 per collegare direttamente il Mediterraneo con l'Oceano indiano seza dover circumnavigare l'Oceano Atlantico, oggi ha ufficialmente raddoppiato.

Il canale artificiale navigabile situato in Egitto, tra Porto Said (sul Mediterraneo) e Suez (sul Mar Rosso) costituisce la spina dorsale dell'economia egiziana e l'opera inaugurata oggi rappresenta una assicurazione di sviluppo nel medio e lungo termine, non solo per il paese ma per tutta l'area circostante, Italia compresa.
Per capire l'importanza di questo sbocco, basti pensare che già oggi vi circola il 19% del traffico merci mondiali, rappresentando il 4% di tutto il Pil dell'intero Egitto.

Il raddoppio del canale (sarà più largo e profondo), consentirà il transito di più navi e merci in meno tempo. Fino a ieri vi transitavano 430 milioni di tonnellate all'anno di merci stipate nei container e quasi 200 milioni di tonnellate di greggio l'anno, con un tempo di percorrenza di 18 ore. Con il suo raddoppio, da oggi ne basteranno solo 11 di ore, mentre il numero dei transiti passerà da 49 a 97 al giorno, rendendo più piccola la distanza tra Rotterdam e Singapore. Circumnavigando l'Africa si impiega ben 9 giorni in più...

Facile intuire che si tratta di una enorme stimolo per facilitare il trasporto di merci dal Nord Europa fino alle rotte africane e orientali. Altrettanto facile, cartina alla mano, capire che in questo enorme meccanismo (con immensi sviluppi economici) l'Italia può svolgere un ruolo strategico, una sorta di "trait d'union" naturale. "L’aumento di questo traffico - spiega uno studio di Srm del Gruppo Intesa San Paolo - è «un’opportunità strategica per l’Italia e il suo Mezzogiorno. Purché si adegui urgentemente la dotazione infrastrutturale: dragaggio, logistica, innovazione".