Stop alle false cooperative, anche in Fvg

Il fenomeno delle false cooperative sta assumendo in tutto il paese dimensioni preoccupanti e gli esponenti originali della cooperazione hanno deciso di reagire in qualche modo.

L’Alleanza delle Cooperative Italiane – il coordinamento di Agci, Confcooperative e Lega delle Cooperative - ha avviato la raccolta delle firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a mettere fuori gioco le false cooperative. L’Alleanza, che nei mesi scorsi ha sottoscritto il “Manifesto per un’economia pulita”, chiede infatti al Parlamento di approvare una legge con misure più severe e più incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche.

In particolare, la proposta di legge prevede, fra le altre cose, la cancellazione dall’Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni; la definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all’Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l’attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell’Erario.

Sono già diverse centinaia le firme raccolte in Fvg a poche settimane dall’avvio della mobilitazione, che si concluderà a ottobre.

“Il tempo delle gare al massimo ribasso purtroppo non è finito nella nostra regione dove permane, in alcuni enti e multiutiliy, una politica delle assegnazioni al ribasso – affermano i presidenti di Agci, Confcooperative Fvg e Legacoop Ffvg -; esse rappresentano una piaga da combattere anche per arginare la corruzione ed evitare infiltrazioni mafiose. L’auspicio è che il nuovo Codice degli appalti, approvato dal Senato, ottenga il via libero in tempi brevi, anche dalla Camera e sia foriero di qualità e trasparenza perché i danni causati dagli appalti aggiudicati al massimo ribasso ricadono non solo sulle cooperative ma su tutto il sistema economico del territorio”.