Stop ai negoziati commerciali, concentratevi sulle vite delle persone

258 gruppi della società civile chiedono ai Paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) – Italia compresa di fermare tutti i negoziati di liberalizzazione commerciale e degli investimenti – a livello multilarale in ambito Wto, ma anche bilaterale e plurilaterale come, in Europa, il nuovo TTIP, il trattato EI-Mercosur, la ratifica del CETA, imminente in Olanda e gli altri – durante l’epidemia di COVID-19 e concentrarsi sull’accesso alle forniture mediche e a salvare vite umane

Un nuovo ceppo di coronavirus ha causato la pandemia COVID-19 che ha dilagato in quasi tutti i Paesi. Si prevede che infetterà milioni di persone e causerà centinaia di migliaia di morti. L’Organizzazione Mondiale della Salute (World Health Organization – WHO) ha chiesto ai Governi di adottare un approccio globale rivolto all’intera società nell’affrontare la pandemia, concentrando tutta la propria attenzione nel mettere sotto controllo e neutralizzare il COVID-19.

Molti Governi a livello nazionale e locale lo stanno facendo. Ci sono Governi che stanno lavorando h24 per gestire gli aspetti sanitari – compresa una scarsità potenzialmente mortale di presidi sanitari, comprese medicine, mascherine e altri supporti, ma anche di personale sanitario – e per prepararsi a uno shock economico globale che sarà più grave della crisi globale finanziaria del 2008. Funzionari e dirigenti pubblici sono stati dirottati sulla gestione dell pandemia e alcuni negoziatori delle politiche commerciali e persino leader politici sono già stati colpiti dal COVID-19.

Ci sono Paesi che non hanno staff abbastanza ampi o adeguati o risorse sufficienti nemmeno per affrontare gli aspetti sanitari della pandemia. Queste pressioni sono particolarmente pesanti soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. In tutto il mondo ci sono Governi che di misurano con la scarsità di test diagnostici di base e altre forniture sanitarie, equipaggiamenti e strumentazioni come mascherine, ventilatori, vaccini e farmaci. Diversi vaccini e farmaci potenzialmente efficaci contro il  COVID-19 attualmente in fase di sviluppo e trial clinici e non è chiaro se la proprietà intellettuale costituità un ostacolo per l’accesso, la loro fornitura o il prezzo a causa dell’applicazione degli attuali obblighi previsti dall’ Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (Agreement on Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights – TRIPS) stretto in ambito Wto, o dagli altri accordi di liberalizzazione commerciale in vigore.

Data questa priorità chiara e urgente, siamo scioccati dal fatto che alcuni altri negoziati commerciali stiano ancora andando avanti nella Wto, come a livello bilaterale e regionale, sfruttando le tecnologie online. Per molti Paesi meno sviluppati ma anche in via di sviluppo partecipare non è fattibile sia per il digital divide che li colpisce, sia perché hanno bisogno di concentrare tutte le loro attenzioni e risorse di Governo a questa emergenza sanitaria pubblica. Nessun Paese, d’altro canto, dovrebbe disperdere risorse a negoziare regole per un mondo che, quando la pandemia rientrerà, sarà diverso in un modo ad oggi inimmaginabile.

La prima e unica priorità per i negoziatori di trattati commerciali, di questi tempi, dovrebbe essere quella di rimuovere tutti gli ostacoli negli accordi esistenti, comprese le regole sulla proprietà intellettuale, che impediscono un accesso tempestivo e economicamente fattibile alle forniture sanitarie come medicinali, dispositivi protettivi, diagnostica e vaccini salvavita, o indeboliscono e la capacità dei Governi di adottare tutte le misure necessarie per affrontare questa crisi.

Le sanzioni unilaterali che impediscono ad alcuni Paesi di ottenere forniture mediche essenziali devono cessare.

Chiediamo ai membri della Wto di garantire che a tutti i Paesi sia concessa sufficiente flessibilità per sospendere le regole commerciali che limitano la loro capacità di risolvere la crisi pandemica, senza timore di ripercussioni, e di interrompere altri negoziati e attività che deviano le loro energie e risorse da tale obiettivo.

Vi chiediamo, inoltre, di riconoscere che la pandemia COVID-19 richiede un ripensamento radicale delle tipologie di regole negoziate negli accordi commerciali, comprese quelle che possono incoraggiare i monopoli e ridurre l’accesso a prezzi accessibili a tutte le forme di forniture mediche, mettendo a rischio la vita delle persone in ogni Paese del mondo.

Cordiali saluti,

La lista dei firmatari al 17 Aprile 2020 si può trovare qui[i]):

Tra i firmatari, oltre a campagne e associazioni europee che lavorano sui trattati commerciali bilaterali e multilaterali come la Campagna Stop TTIP/CETA Italia e Fairwatch in Italia, troviamo grandi reti sindacali tra cui Education International; the International Transport Workers’ Federation (ITF); the International Union of Food, Agricultural, Hotel, Restaurant, Catering, Tobacco and Allied Workers’ Associations (IUF); Public Services International (PSI) e UNI Global Union come l’International Trade Union Confederation (ITUC).  Si sono schierati network internazionali come Action Aid International; Friends of the Earth International; Global Alliance for Tax Justice (GATJ); Greenpeace; Médecins Sans Frontières Access Campaign; Oxfam International; Social Watch; the Society for International Development (SID) e Third World Network (TWN). Hanno aderito anche le principali reti del Sud Globale come  Arab NGO Network for Development (ANND); Asia Pacific Forum on Women, Law & Development (APWLD); Confederación Sindical de trabajadores/as de las Américas (CSA); acific Network on Globalisation (PANG); Third World Network-Africa, tra gli altri.