Statistiche con la media del pollo: il sesso in media dura 5,4 minuti, una visita medica 9

Fine anno, tempo di bilanci e di statistiche. Come sempre queste vanno prese con le pinze ma sono comunque una ottima lente con la quale analizzare la realtà. Fra le notizie più curiose quella che ci racconta la durata media di un rapporto sessuale. Insomma per quanto molti maschietti vantino tempi da record, la scienza ha cercato di classificare un tempo medio ed il risultato è devastante anche se è pur vero che vale sempre la teoria della media del pollo quella, la più “proverbiale” osservazione a proposito delle medie statistiche che spiega che se qualcuno mangia un pollo, e qualcun altro no, in media hanno mangiato mezzo pollo. L’osservazione in realtà non è così ovvia e banale come può sembrare in quanto su quel modo di intendere i dati spesso si costruiscono perfino provvedimenti legislativi. Diciamo anche per nobilitare culturalmente il ragionamento che la storia del “pollo statistico” è attribuita a Trilussa. Infatti c’è una sua poesia sull’argomento, anche se definisce il problema in modo un po’ diverso.

 

Ma torniamo alla ricerca sulla durata media del rapporto sessuale, secondo i dati di 5,4 minuti sarebbe la durata media del rapporto sessuale. Per individuarla i ricercatori dell’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno “monitorato” 500 coppie provenienti da tutto il mondo facendo poi la media statistica. Curiosa la metodologia di rilevamento, le coppie assoldate all'uopo hanno tenuto un timer vicino al comodino, “stoppandolo” a piacere ultimato e senza neppure una valutazione sulla prestazione. Ovviamente viene da chiedersi se tale misurazione abbia influito o meno sulle prestazioni visto che la psicologia è importante, soprattutto durante il sesso tanto che sarebbero in tanti a rifiutarsi di essere cronometrati sotto le lenzuola. Insomma è scattata o meno l'ansia da prestazione? Difficile dirlo, tuttavia, lo studio ha appurato che la “linea temporale della passione” va da 33 secondi a 44 minuti. E la durata media del rapporto sessuale è proprio 5,4 minuti. Insomma proprio come il pollo c'è chi mangia e chi no. La ricerca “cronometrata” si è svolta ininterrottamente per quattro settimane. Comunque il risulatato è eclatante quei 5,4 minuti è considerato un tempo “normale”: né troppo, né troppo poco. Non lasciatevi andare a facili entusiasmi o a profonde depressioni. Una notizia anche per i celoduristi fautori del “prima gli italiani” la ricerca non ha evidenziato differenze in base alla provenienza geografica delle coppie. Ma per dovere di precisione tranne in un caso: i turchi, in questo caso per i “sudditi” di Erdogan forse inibiti dalle politiche non certo progressiste del loro capo, le tempistiche sono significativamente più brevi (3,7 minuti). Altra scoperta sorprendente è che più la coppia è anziana, più il sesso è breve. La dimostrazione che l’esperienza non sempre porta a risultati “maggiori”. Ma forse in questo conta anche lo stato di salute. E a proposito di salute c'è un'altra statistica che sa molto di media del pollo, quella che ci narra che in Italia il tempo medio di una visita medica non supera i fatidici 9 minuti. Lo rivelano i dati della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI). In questo caso però al risultato si è arrivati incrociando il numero dei medici di famiglia, quello dei pazienti e il tempo di lavoro contrattuale. Il dato ci racconta che i nove minuti sono metà di quelli dedicati dai medici svizzeri, che vantano 22 minuti, ma abbiamo la magra consolazione di fare meglio del Bangladesh dove i camici bianchi dedicano agli assistiti appena 48 secondi, come riportato da uno studio pubblicato sul British Medical Journal.
Ma scherzi a parte i medici di base italiani sono costretti alle visite lampo in quanto pochi e oberati di lavoro. Nell’arco di appena 10 anni (dal 2005 al 2015), come segnala la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), il carico di lavoro dei medici di famiglia è più che raddoppiato: tra appuntamenti, telefonate e visite a domicilio, i contatti da parte dei pazienti sono passati da 4,6 a 9,7 nell’arco dei 12 mesi. Parallelamente, nei prossimi 10 anni andrà in pensione circa il 70% dei medici di base e, senza un incremento del numero di borse di studio per i corsi di Medicina Generale e un’equiparazione del trattamento economico, fiscale e assicurativo a quello previsto per chi sceglie le scuole di specializzazione mediche, il rischio estinzione per i medici di base è concreto e con loro fisicamente quello di molti pazienti .