Stadio di Friuli: anche la Regione FVG vigilerà sull’utilizzo di tutti gli spazi dati in concessione

Potrebbe scatenare una tempesta, la decisione di inserire ulteriori controlli sul'attività gestionale dello Stadio Friuli che, dato in concessione all'Udinese calcio per 99 anni, sarà soggetta ad ulteriori controlli oltre a quelli comunali, insomma anche la regione “vigilerà”. Sarebbe questo il risultato ottenuto dal capogruppo di Alternativa popolare in Consiglio regionale, Alessandro Colautti, che ha richiesto l’audizione in IV Commissione consiliare della Giunta sul dossier legato alla concessione per 99 anni dell’impianto da parte del Comune di Udine. «Una richiesta di audizione che poggiava su base solide, poiché sono emerse informazioni aggiuntive importanti, per esempio l’invio all’Anac, l’Autorità anti-corruzione, dell’intero dossier da parte del Comune di Udine per la validazione delle procedure e l’impegno da parte della Regione ad essere presente a tutte le Conferenze di servizio riguardanti l’utilizzo degli spazi compresi nello stadio da parte della società che l’ha avuto in concessione dal Comune per i prossimi 99 anni». «L’obiettivo, spiega Colautti, era ben preciso ed è stato centrato: far emergere il ruolo che la Regione ha e deve avere in una partita così importante. E non solo nella procedura che ha portato alla concessione e alla modalità di utilizzo degli spazi annessi allo stadio, ma il ruolo che la Regione deve avere anche rispetto agli sviluppi che potranno esserci nel tempo della concessione». In sostanza, sostiene Colautti, «non è pensabile di aver dato la concessione e poi disinteressarsene per il resto della sua durata, poiché area e stadio restano sempre un bene pubblico». Nello specifico Colautti, che ha chiesto l’audizione insieme al collega di Fi Riccardo Riccardi, ha voluto verificare la modalità con cui in Friuli Venezia Giulia si applica la legge Delrio – quella sull’impiantistica sportiva recepita dalla legislazione regionale -, poiché «è una norma che lascia margini di discrezionalità», ha sottolineato Colautti. Inoltre, sugli aspetti di sviluppo commerciale dell’area dello stadio di Udine ha inteso chiarire «la necessità che la Regione valuti se sussistono esigenze di autorizzazione che le competono». Da qui l’impegno della Regione, presente con l’assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, «a valutare quali siano le competenze dell’ente in base ai contenuti del progetto» e a essere realmente presente, come per altro è previsto, alla Conferenza dei servizi quando dovranno essere valutate le autorizzazioni necessarie.