SITUAZIONE NELLO YEMEN: IL BRUTALE CONFLITTO SPINGE UN MILIONE DI SFOLLATI A TORNARE IN AREE PERICOLOSE

Gli incessanti combattimenti in corso nello Yemen stanno portando a un rapido peggioramento delle condizioni di vita nel Paese, costringendo milioni di sfollati a tornare in aree pericolose. È quanto sostengono oggi l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) che, in una nota coingiunta, analizzano i dati più recenti sulla crisi di rifugiati nello Yemen.
Dall’inizio del conflitto nel marzo 2015 – vi emerge – oltre l’11 per cento della popolazione yemenita, ovvero circa 3 milioni di persone, è stata costretta ad abbandonare le proprie case in cerca di sicurezza. Tuttavia, a quasi due anni di distanza, il protrarsi delle ostilità e il peggioramento delle condizioni di vita stanno costringendo un milione di quelle persone sfollate all’interno del Paese a fare ritorno nelle aree dalle quali erano fuggite, nonostante pericoli e insicurezza.
Due rapporti pubblicati dalla Task Force sugli Spostamenti della Popolazione (TFPM/Task Force on Population Movement), un gruppo di tecnici coordinato da UNHCR e OIM, mostrano come, attualmente, in tutto lo Yemen vi siano 2 milioni di sfollati interni (IDP) e 1 milione di sfollati interni che hanno fatto ritorno alle loro case. I due rapporti evidenziano, inoltre, che con il peggiorare delle condizioni di vita in tutto il Paese, molti altri sfollati interni stanno considerando di tornare nelle proprie regioni di origine, dove persistono condizioni d’insicurezza e problemi socio-economici.
I due rapporti della Task Force – un rapporto sulla Valutazione Multisettoriale della Regione (Multi-sectoral Location Assessment) pubblicato oggi e un rapporto aggiornato periodicamente sul monitoraggio degli spostamenti della popolazione (12° report della TFPM) pubblicato il mese scorso – forniscono le stime più esaurienti e dettagliate sulle popolazioni sfollate e le loro condizioni di vita in Yemen, e rappresentano una fonte di informazioni fondamentale per la pianificazione delle risposta umanitaria nel 2017.
I rapporti sottolineano che la mancanza di accesso ad attività generatrici di reddito e ai servizi di base nelle aree che li hanno accolti, costituiscono le principali ragioni che stanno spingendo gli sfollati interni a tornare nelle loro regioni di origine. Questi dati sono confermati dal 40 per cento degli informatori chiave, secondo i quali nei prossimi tre mesi gli sfollati interni sono decisi ormai a fare ritorno alle proprie regioni.
“Quanto la situazione in Yemen sia catastrofica è dimostrato dal fatto che coloro che erano fuggiti a causa del conflitto stiano tornando a casa, poiché la vita nelle aree di accoglienza è terribile quanto quella nelle loro terre di origine”, ha osservato il Rappresentante dell’UNHCR per lo Yemen, Ayman Gharaibeh. “Le persone che tentano di tornare affrontano pericoli terribili”, ha aggiunto Gharaibeh. “Spesso ritornano in case che sono state danneggiate e che si trovano in aree in cui mancano tutti i servizi essenziali. Queste persone continuano ad avere bisogno di assistenza e, spesso, si ritrovano a dover fuggire nuovamente. Questi ritorni non sono sostenibili”.
Sottolineando come tutti i governatorati dello Yemen, ad eccezione dell’isola di Socotra, siano stati colpiti dal conflitto, Gharaibeh ha affermato che “la stragrande maggioranza del milione di sfollati interni dello Yemen che hanno scelto di tornare, si sono diretti ad Aden, Amanat Al Asimah, Taizz, Lahj e Shabwah, tutte zone particolarmente colpite da ostilità e insicurezza”.
“Per coloro che ritornano, il cibo, il sostegno economico e il sostegno psico-sociale restano bisogni prioritari”, ha aggiunto.
I rapporti TFPM forniscono, inoltre, indicazioni su quanto le condizioni di vita siano divenute disperate per i 2 milioni di sfollati interni in tutto il Paese. La carenza di cibo e la malnutrizione sono largamente diffuse e documentate nell’84 per cento dei siti censiti che accolgono gli sfollati. Oltre alla malnutrizione, anche diarrea e malaria sono menzionati fra le fonti di preoccupazione più comuni per la salute della popolazione.
Il Capo Missione OIM in Yemen, Laurent De Boeck, ha voluto sottolineare le sofferenze di coloro che vivono nei campi di accoglienza e negli insediamenti spontanei, spiegando che “l’OIM, insieme ai partner, è impegnato a sostenere le famiglie sfollate che hanno cercato rifugio in questi insediamenti e che sono costrette a vivere in condizioni insostenibili, senza alcun accesso – se non limitato – ai servizi e per questo esposte quotidianamente a rischi e pericoli per la loro salute”.
“In occasione della mia recente visita ad alcuni di questi insediamenti spontanei e alle scuole nei governatorati di Taizz, Hajjah, Lahj e Ibb ho visto come debba essere assolutamente imperativo per la comunità umanitaria adattare la propria risposta al fine di soddisfare i bisogni salva-vita, lavorando allo stesso tempo alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate per migliorare l’accesso ai servizi – quali assistenza medica, alloggio, beni non alimentari, acqua potabile e cibo – e impegnandosi ad alleviare la pressione sulle comunità che accolgono un numero elevato di sfollati interni”, ha dichiarato De Boeck.
De Boeck ha poi aggiunto: “con la più recente migrazione forzata su vasta scala registrata nel governatorato di Taizz, non ancora inclusa nei rapporti TFPM, l’OIM e i partner devono rafforzare la risposta a sostegno tanto delle ultime persone costrette a fuggire quanto di quelle che si sono spostate da tempo, considerando le differenze nei loro bisogni così come indicato nei rapporti pubblicati. E’ questo che sprona l’OIM a rafforzare ed estendere il proprio intervento nelle aree più remote del Paese”.
Finora il 71 per cento degli sfollati ha cercato rifugio nei governatorati dello Yemen centrale e occidentale – inclusi quelli di Hajjah, Amanat Al Asimah, Sana’a, Dhamar, Ibb e Taizz, tutti colpiti da intensi combattimenti. Si stanno osservando sempre di più spostamenti ulteriori, da un primo luogo in cui si è cercato riparo ad un altro. In assenza di opportunità di sostentamento e di assistenza, molti sfollati interni stanno ricorrendo a pratiche dannose per sopravvivere, quali il ricorso al lavoro minorile e al matrimonio precoce.
Le comunità locali dello Yemen, che stanno sopportando l’enorme peso di questa crisi, sono inoltre sotto forte pressione a causa dell’allarmante carenza alimentare, dell’insufficiente accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. L’84 per cento dei 2 milioni di sfollati interni dello Yemen, sono in questa condizione da ormai più di un anno e le poche risorse si stanno inesorabilmente esaurendo.
Il rapporto sulla Valutazione della Regione fornisce inoltre alcuni dati sulle difficoltà di raggiungere le popolazioni colpite dal conflitto e sulla percezione che hanno gli sfollati interni e i rimpatriati rispetto all’assistenza umanitaria. Nonostante la maggioranza degli sfollati interni e dei rimpatriati percepiscano l’assistenza umanitaria come parzialmente in grado di sostenerli nel soddisfacimento dei loro bisogni primari, il rapporto registra anche percezioni negative rispetto agli aiuti e lacune considerevoli nell’operato degli attori umanitari nei confronti delle comunità locali.
In risposta a quanto emerso, le agenzie umanitarie nello Yemen hanno adottato un Quadro per la Responsabilità verso le Popolazioni Colpite (Accountability to Affected Populations Framework) quale parte del Piano di Risposta Umanitaria per il 2017 (Humanitarian Response Plan), che prevede che tutti i partner umanitari si impegnino a creare dei meccanismi che assicurino alle popolazioni colpite di poter dare riscontri positivi o negativi in merito all’assistenza ricevuta.
L’UNHCR e l’OIM continuano, inoltre, ad impegnarsi insieme ai partner affinché venga facilitato l’accesso a tutte le popolazioni che necessitano di assistenza nel Paese, e affinché i donatori garantiscano maggiore sostegno internazionale ai programmi umanitari salva-vita.
Le ricerche per la compilazione dei due rapporti TFPM sono state condotte in tutti i governatorati dello Yemen. Il monitoraggio degli spostamenti per la stesura del 12° rapporto ha coperto il 98,5 per cento dei 333 distretti dello Yemen e i dati per il rapporto sulla Valutazione della Regione sono stati raccolti attraverso visite sul campo svolte dallo staff, durante le quali sono stati intervistati informatori chiave rappresentanti delle comunità.