Siri, Conte lo dimette: “non dico che è colpevole, ma ha proposto una legge per interessi di parte”. Salvini inghiotte il rospo e scarica l’Armando

E' stato diretto come raramente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nel corso di una conferenza stampa fuori programma, ha annunciato ufficialmente che nel prossimo consiglio dei ministri chiederà la revoca della nomina per l’esponente del Carroccio indagato per corruzione. “Il sottosegretario Armando Siri si dimetta. Non dico che è colpevole, ma ha proposto una legge per interessi di parte”. “Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica, nel caso di specie il sottosegretario, è normale ricevere suggerimenti per modifiche o introduzione di norme, come governo abbiamo responsabilità di discernere e valutare se queste proposte hanno carattere di generalità o se avvantaggiano il tornaconto di singoli. In questo caso la norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessità di dimissioni del sottosegretario”. Insomma Giuseppe Conte ha spiegato l'iter della decisione di chiedere le dimissioni del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri. Il sottosegretario Siri aveva cercato di anticipare le mosse del premier con una dichiarazione in zona Cesarini: "Dal primo momento ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c'è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere". E poi: "Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perchè colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro". Ma anche questa ipotesi è stata respinta da Conte: “O ci si dimette o non ci si dimette. Le dimissioni future non hanno senso”, ha dichiarato. Il premier ha anche chiesto ai soci di contratto di governo reazioni adeguate. Immediata la dichiarazione di Matteo Salvini che inghiottendo il rospo ha scaricato il sottosegretario: “I magistrati sono pronti a incontrarlo e dimostrerà la totale estraneità a una vicenda surreale dove due tizi parlavano di lui senza che sia stato fatto nulla. In un paese civile funziona così. Lascio a Conte e Siri le loro scelte. A me va bene qualunque cosa, se me la spiegano”, ha detto il segretario della Lega.