Si sfalda l’Ncd di Alfano. Quagliariello lascia il vertice del partito. Sempre di più con Renzi l’unica “sinistra” che si intravede e l’ombra di Verdini

Il senatore Gaetano Quagliariello si è dimesso da coordinatore del Nuovo centrodestra. La notizia, se il peso di un partito in Italia fosse corrispondente alla sua quantità di voti, meriterebbe un trafiletto, invece Ncd è ancora determinante per il governo Renzi e spesso ne ha vincolato le politiche. Ora però con la disgregazione di Forza Italia e l'arrivo di Verdini & c alla corte renziana il ruolo di Ncd si potrebbe fortemente ridimensionare. Renzi sta facendo i conti, del resto a lui che è determinata a prendere dentro tutti in maggioranza pur di governare , un Alfano vale un Verdini e viceversa. Certo ci vorrà molto stomaco ai militanti del Pd per accettare Verdini e i verdiniani, ma sappiamo per esperienza che alla fine il capo prevarrà, non per carisma ma per il ricatto del tutti a casa.  Così l'opposizione interna al Pd si limiterà a bofonchiare a gonfiare petto e addominali, un esercizio di culturismo che cela una debolezza profonda come abbiamo visto negli ultimi messi. Sostituire gli alfaniani con i verdinani per Renzi quindi non sarà certo un problema. Ma l'ipotesi è molto temuta invece nell'Ncd, tanto che che sarebbe stato comunicato una sorta di ultimatum al leader del partito Alfano attraverso una lettera. Il gesto di Quagliariello sarebbe insomma maturato per affrontare l'inevitabile dibattito che si aprirà all'interno di Ncd e al di fuori del partito, senza vincoli legati alla carica. Mani libere quindi per poter menare le mani. Nei giorni scorsi, del resto, sentori di dissenso nello schieramento centrista erano venuti alla luce durante il dibattito sulle riforme, sulla necessità di rivedere l'Italicum e sul tema delle unioni civili. "Ogni tanto qualche barlume di luce tra gli amici di Ncd. Obiettivo è ricostruire il centrodestra non fare il tappetino di Renzi. Bene Quagliariello!" è stato il commento al vetriolo su twitter di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Ancora più precisa ed impietosa l'analisi di Nuzia De Girolamo che ha già salutato Ncd ed è rientrata nel partito di Silvio Berlusconi e che oggi scrive su Facebook: "Sarebbe troppo facile dire adesso io l'avevo detto. Ma nonostante ciò voglio dirlo: io l'avevo detto. Lo avevo detto oltre un anno fa che la linea ondivaga della dirigenza di Ncd avrebbe provocato scosse nel partito e ci avrebbe condotto in un burrone. Avevo detto da oltre un anno che l'appiattimento sulla linea politica di Renzi avrebbe snaturato completamente il tentativo, purtroppo miseramente fallito, di contribuire all'ammodernamento e al rilancio del centrodestra; avevo detto ripetutamente, ogni giorno, che la nostra base non avrebbe condiviso giravolte politiche e strategiche che avessero avuto come unico obiettivo la conservazione e la perpetuazione delle poltrone ministeriali con la cancellazione totale degli ideali liberali ai quali dicevamo di ispirarci". Lo scrive su Facebook Nunzia De Girolamo, deputato di Forza Italia rientrata nel partito di Silvio Berlusconi dopo aver detto addio proprio a Ndc. "La scelta di Gaetano Quagliariello - prosegue - sicuramente sofferta come lo è stata quella mia, ne è la conferma autorevole. E la rispetto. Ma dico ai colleghi di Ncd, soprattutto a quelli che all'indomani del mio ritorno di Forza Italia hanno bollato la mia scelta con espressioni ai limiti della decenza, in qualche caso superandoli soprattutto nella mia Campania, che non è finita. Non è finita perchè se si nasce in una coalizione e si crede fermamente in ciò che si fa, si possono cambiare strategie ma non i valori di riferimento. Credo che nei prossimi giorni altri daranno l'estremo saluto al progetto di Ncd che di politico ha conservato ben poco. Mi auguro che tutto cio' serva a qualcuno per guardarsi allo specchio, farsi delle domande è darsi delle risposte. Adesso spetta a Forza Italia l'onere della sintesi della coalizione di centrodestra con la costruzione di un progetto politico che con il contributo degli alleati metta fine alla disamministrazione pasticciata dell'attuale governo".
La notizia dell'addio di Quagliariello alla carica di coordinatore nazionale è stata resa nota dopo che
Corriere.it aveva pubblicato stralci della lettera di dimissioni inviata da Quagliariello ad Angelino Alfano. Nella lettera sottolinea "le differenze sul piano dell'analisi e della linea politica" ma soprattutto sarebbe contenuto l'annuncio di un possibile se non già probabile uscita dal partito e dal gruppo al Senato nel caso in cui Alfano confermi la presenza di Ncd al governo con Renzi. Lapidario Alfano:"Non ho forzato nessuno per entrare in Ncd quando c'era da avere un gesto di coraggio, non trattengo nessuno ma se tiro una riga di quanto fatto il bilancio é molto in attivo".