Si reinfuoca la guerra di camorra per le vie di Napoli, pistole, kalashnikov e bombe a mano in azione

Ormai è chiaro, è in corso una guerra di camorra a Napoli. Domenica scorsa un terzo episodio consecutivo con spari in aria nella zona di Soccavo, a Napoli dopo che nei giorni scorsi vi erano segnali inequivocabili di “battaglia” fra bande criminali che si contendono la supremazia territoriale. Gli spari di ieri in strada sono cominciati alle 16,30, quando è arrivata la prima segnalazione alla polizia in via Montagna spaccata e poi in via Epomeo, dove, conficcati in un balcone, sono state trovati due proiettili calibro 9.
Nell'appartamento abita un incensurato che probabilmente ha il solo torto di abitare in quella strada. Secondo quanto riferito agli investigatori dai residenti, a sparare sarebbero state alcune persone in sella a quattro-cinque moto. Più tardi, dopo le 20,30, altro raid in via Discobolo, anche qui con pallottole conficcate nelle finestre di un incensurato e la segnalazione di persone a bordo di grossi scooter. Altro raid criminale ieri mattina alle 6,30, in via Catone. Qui, ignoti hanno usato un'arma ben più potente delle pistole, un un kalashnikov di cui sono stati repertati dalla polizia 21 bossoli, nonchè frammenti di ogiva e un proiettile inesploso. Elementi che saranno utili alla scientifica per capire se l'arma è stata utilizzata in altre occasioni. Anche in questo episodio una porta-finestra dell'abitazione di un incensurato presentava ben sette fori. Registrati anche danni causati dai proiettili alle tubature del gas e dell'acqua, che i tecnici delle rispettive azienda hanno provveduto a riparare. Sempre ieri mattina, una bomba a mano inesplosa è stata trovata in un parcheggio in via Epomeo. Sul posto i carabinieri e gli artificieri dell'Arma. In quell'area non ci sono obiettivi considerati sensibili. Indagini in corso. Insomma non appare improprio parlare di guerra e di scarso controllo del territorio da parte dello Stato. Una risposta da questo punto di vista è stata data dal Viminale con una nota: “A seguito dei recenti episodi di criminalità che si sono verificati a Napoli, si legge nel comunicato, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha disposto il potenziamento dei servizi di prevenzione e di controllo del territorio con l'invio immediato di oltre 50 unità di rinforzo del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e delle Compagnie Intervento Operativo dell'Arma dei Carabinieri”. “Con questo nuovo dispositivo - ha sottolineato il ministro Alfano - intendiamo rafforzare ulteriormente la presenza delle istituzioni sul territorio napoletano, perchè siamo al fianco dei tanti cittadini onesti che possono e devono contare sullo Stato a difesa della legalità e nella lotta alla criminalità”. Meglio di niente si dirà, ma è ovvio che l'area napoletana avrebe bisogno di altro che qualche posto di blocco in più.