Si amplifica l’offensiva jihadista, quattro nuove azioni terroristiche in Turchia, Somalia, Indonesia e Burkina Faso

Turchia, Somalia, Indonesia, Burkina Faso, paesi  lontani geograficamente ma drammaticamente uniti in queste ore da essere gli obiettivi degli ultimi attacchi della rete del terrore della follia terroristica islamista con spesso anche la volontà di colpire anche l'occidente, dato che in almeno tre casi gli obiettivi colpiti sono frequentati da personale Onu e Ong  o turisti. I quattro episodi fanno parte dell'offensiva mondiale portata avanti da sigle diverse di quella che anche se non è possibile considerare una rete organizzata a livello strategico ed organizzativo lo è certo a livello motivazionale nella realizzazione di una offensiva che qualcuno ha autorevolmente chiamato la terza guerra mondiale a pezzi. Una guerra mondiale difficile da combattere proprio perchè è svolta a macchia di leopardo, una sorta di guerriglia che colpisce in maniera apparentemente casuale obiettivi diversi e non solo quelli tradizionalmente considerati “sensibili” e vuole minare le sicurezze della convivenza civile in occidente così come e soprattutto in paesi anche di fede islamica ma che hanno iniziato un percorso più o meno avanzato di uscita dalle logiche di oscurantismo di una certa lettura del corano. I quattro episodi sono gli ultimi di una lunga serie e temiamo non saranno gli ultimi, non per questo però la vita di singoli persone, comunità o interi Stati si deve lasciare condizionale, quella sarebbe per i terroristi la vera vittoria. I quattro episodi nella sequenza di pochi giorni hanno visto anche l'attacco in Somalia contro una base dell'Unione Africana a Ceel Cado, nel Sud della Somalia. La base militare è stata colpita dagli estremisti al-Shabaab, legati ad al-Qaeda, una base gestita dalle forze di pace kenyane e si trova a circa 550 chilometri da Mogadiscio, vicino al confine con il Kenya. A quanto si è saputo un'autobomba si è scagliata contro la base dell'Unione, consentendo ai jihadisti di penetrare dentro le mura della postazione militare e di trucidare una sessantina di soldati. L'aviazione keniana per tutta risposta ha lanciato un raid aereo su roccaforti degli Al Shabaab nella regione sud-occidentale somala del Gedo. Questo secondo l'agenzia di stampa somala Shabelle News che ha citato una dichiarazione della Difesa del Kenya (Kdf). In Indonesia invece  l'attacco, con le medesime finalità terroristiche ma con modalità decisamente diverse, ha visto sette esplosioni in pieno centro a Jakarta. Le esplosioni sono avvenute in centro, nel raggio di 50 metri nel distretto degli uffici, che ospita anche una rappresentanza dell'Onu. Nella zona si trovano molti hotel di lusso, ambasciate e uffici. I terroristi hanno anche ingaggiato scontri a fuoco con polizia, il bilancio è di sette morti. A poche ore dall’attentato di Istanbul invece l’Isis ha colpito un altro paese islamico moderato, ha infatti rivendicato gli attacchi in indonesia. In particolare dietro gli attentati a Jacarta, ha riferito poi la polizia indonesiana, c'è Bahrun Naim, indonesiano militante dell'Isis in Siria.  L'azione terroristica in Turchia è stata invece mirata a colire uno dei luoghi più frequentati dal turismo, un esplosione ha nella zona di Sultanahmet, che ospita le maggiori attrazioni turistiche della città come la nota Moschea Blu e il Topkapi Palace. Un attentato kamikaze che ha provocato 10 i morti di cui  otto tedeschi e un peruviano e 15 i feriti, tra cui 9 tedeschi e alcuni norvegesi. E' invece durato ben oltre 12 ore invece l'attacco contro gli alberghi «Splendid» e «Yibi» e il caffè “Le Cappuccino” a Ouagadaougou, capitale del Burkina Faso. Drammatico il bilancio con 27 vittime e 33 feriti e si tratta solo di un conta ufficiosa. Fonti locali hanno spiegato che il blitz delle forze di sicurezza che ha portato alla liberazione di 126 ostaggi di 18 nazionalità diverse, è di fatto ancora in corso a livello di rastrellamento per cercare eventuali altri terroristi oltre ai quattro uccisi nel corso delle operazioni. La strage in questo caso è stata rivendicata da Al Qaeda nel Maghreb islamico con un comunicato inviato all’agenzia di stampa mauritana al-Akbar. Inoltre, con un messaggio audio registrato all’interno dell’Hotel Splendid – recapitato anch’esso all’agenzia al-Akbar - il commando ha rivolto esplicite minacce alla Francia, sostenendo, poi, che nell’assalto sarebbero state uccise almeno trenta persone. Le autorità del Burkina hanno anche reso noto che il giorno precedente - nel nord del Burkina Faso al confine con il Mali - sono stati rapiti due cittadini australiani, un medico e sua moglie. Non è stato precisato però se il rapimento sia da collegare in qualche modo agli attentati di Ouagadougou dato che il rapimento di occidentali è spesso invece opera di delinquenza comune a scopo di riscatto. In pochi giorni quattro episodi che allungano l'ormai lunghissima lista di azioni compiute da una costellazione jiadista in quello che appare sempre di più un attacco all'ordine mondiale.