Sfida Veneta nelle Lega, Tosi contro Zaia. Salvini minaccia di espellere il sindaco di Verona

Non si sono mai amati, ma ora è guerra aperta nella Lega Nord tra il segretario Matteo Salvini e il sindaco di Verona Flavio Tosi. Oggetto del contendere in non certo banale annuncio fatta dal sindaco di Verona che ha ventilato la possibilità di candidarsi alle regionali in Veneto come alternativa al collega di partito, il governatore Luca Zaia. Ovviamente Zaia non è contento e  bolla come "abominevole" l'ipotesi se no il suo compagno di partito. Ma è Matteo Salvini che avverte Tosi: chi attacca Zaia è fuori dalla Lega. La polemica arriva, tra l'altro, in un momento positivo per il Carroccio che sta crescendo nei sondaggi grazie anche alla omnipresenza di Salvini in televisione e a pochi giorni dalla manifestazione anti-Renzi organizzata da Salvini con Fratelli d'Italia a Roma. "Su Zaia non si discute", dice il leader leghista come un mantra ad ogni giornalista che incontra. "Chi lo mette in discussione si mette fuori gioco. Se c'è qualche leghista che ha tempo da perdere per beghe interne si accomoda fuori". Ma a stretto giro "mediatico" arriva la replica. "Se Salvini decidesse per espellermi? Spetta al consiglio federale - dice Flavio Tosi a 'Un giorno da pecora' - in ogni caso ognuno si assume le sue responsabilità". "Dicevano che ero fuori dalla Lega perché ero contro la secessione adesso non è più secessionista nessuno". Salvini critica anche il fatto che Tosi non abbia assicurato la propria presenza alla manifestazione del 28 a Roma. "È una questione di rispetto, noi sabato - sottolinea - facciamo una manifestazione alle 15.00 in Piazza del Popolo a Roma per una politica diversa rispetto a quella del Governo Renzi. Sulle tasse, sulle partite IVA, sui medici specializzandi, sull'immigrazione fuori controllo, e la gente che viene lo fa pagando di tasca sua il pullman, la macchina, il treno. C'è gente che partirà alle 5.00 del mattino da Belluno, da Cuneo, da Bolzano, ed è gente che ci mette i soldi perché ci crede e vuole mandare a casa questo Governo disastroso, e un dirigente che ricopre delle cariche grazie alla Lega e prende dei soldi grazie alla Lega non può dire 'mah, non so se vengo'. Noi dirigenti dobbiamo essere in prima fila e metterci il doppio dei quattrini". Ma Tosi replica che farà di tutto per esserci. "Farò l'impossibile per andare alla manifestazione di Roma per non prestare il fianco a dei miserabili che ci speculano sopra". Ha detto sempre 'Ad un giorno da pecora'  Tosi. "Il mio primo dovere - ha aggiunto - è di fare il sindaco e per questo ho un'agenda fitta che comprende anche il ruolo di segretario. C'è chi specula, e non mi riferisco a Salvini, sul fatto che io non possa essere presente, ma farò di tutto per esserci anche per questo".