Settimana di grande arte in un simposio in Calabria

Un 'matrimonio' perfettamente riuscito tra l'antica storia e l'arte contemporanea, tenute insieme da uno splendido castone naturale, il golfo calabrese di Squillace. Qui si spense in epoca romana Cassiodoro, che rivaleggiò con Nerone nel mandare i cristiani agli Inferi, qui nell'accogliente 'location' di un prestigioso ristorante ha riscosso pieno successo il simposio d'arte contemporanea denominato “La luce nella baia di Caminìa” organizzato in collaborazione dalla pittrice calabrese Rosa Spina con Mario Iannelli direttore del locale e “Arteuropa Avellino”.
A siglare il successo della manifestazione pittori e ceramisti di tutta Italia che da tempo hanno raggiunto ottimi traguardi sia tecnici sia creativi. Tra i calabresi 'padroni di casa' la già citata Rosa Spina di Catanzaro, Giuseppe Spina e Mimmo Legato di Cosenza, Mariella Costa di Roccella Jonica. Dalla Campania gli avellinesi Enzo Angioni, Augusto Ambrosone e Nicola Guarino. Poi, da Chieti, Giuseppe Liberati e da Verona Edoardo Iaccheo. Tre gli artisti venuti dal FriuliVenezia Giulia: Giancarlo Caneva di Cividale, Claudio Feruglio da Udine e Gianni Maran da Grado. Da tutti è venuta l'impronta della fantasia e della creatività, ancor più ammirata grazie al tocco magico regalato dalla natura.
La splendida location dell'albergo, l'acqua del mare che lo lambisce,la grande e qualificata partecipazione degli artisti hanno fatto dell’appuntamento nei pressi di Soverato, la perla jonica, una trilogia di successo assicurato.
La settimana del simposio è stata anche punteggiata da un'escursione a Squillace, città tra le 35 in Italia iscritta all'Associazione della ceramica di Faenza e si è conclusa con la serata di commiato cui hanno partecipato personaggi della cultura e della politica locali e durante la quale i pittori e i ceramisti hanno presentato le loro apprezzate opere.

Luciana Marina Bernes
LM.BERNES@alice.it