Resistenza, la sola rivolta possibile

Leopardi,_Giacomo_(1798-1837)_-_ritr._A_Ferrazzi,_Recanati,_casa_LeopardiLa filosofia è stata cancellata dagli insegnamenti scolastici, eppure i suggerimenti di molti autori dovrebbero essere riconsiderati.

Oggi più che mai, avremmo bisogno di rileggere e comprendere la lezione di “resistenza” al male e all'assurdo che il Leopardi ci ha dato. Se c'è un crimine di cui certa critica si è macchiata, è quello di definire il poeta e filosofo di Recanati, un “pessimista cosmico”.
Eppure, Leopardi, a ben guardare, similmente a un altro grande scrittore e filosofo “etichettato” tra gli esistenzialisti, Albert Camus, ci ha insegnato la non rassegnazione all'assurdo dell'esistere, all'ineluttabilità del dolore. camus1
Entrambi gli scrittori, di fronte all'impossibilità di dare un senso al male, alla sofferenza e alla morte, hanno concentrato tutta la loro opera a un faccia a faccia con l'arida verità lanciando una «sfida» contro il nonsenso del mondo, contro il nichilismo; intento, questo, tutt'altro che pessimista.
Nel “Pastore errante dell'Asia” di Leopardi, ad esempio, il colloquio del pastore con la luna è straordinariamente illuminante. Si evince, infatti, da un lato la convinzione che la luna possa dare delle risposte, sapendo che la sofferenza dell'esistere ha senso e ragione, lasciando intravedere una promessa, dall'altro si oppone tutta l'umana debolezza che dubita, cedendo alla convinzione che la negatività del destino umano sia indiscutibile, fine a sé stessa. Il messaggio straordinario, però, è la non rinuncia del pastore all'idea che la luna possa svelare i misteri della vita e della morte. La convinzione che vi sia un senso che regola l'universo.
Il vero problema è forse il limite dell'uomo, il suo continuo anelito all'infinito e all'assoluto che lo rende eternamente insoddisfatto, di fatto l'unico essere vivente sulla terra ad essere infelice.
Infelice come Sisifo nell'opera di Camus e dove i temi leopardiani si rincorrono nella “Peste” e ne' “L'uomo in rivolta”.
Ma entrambi i filosofi, nella loro assoluta lucidità, che solo una mente semplice può confondere con pessimismo, sono andati ben oltre la “rivolta” riscoprendo la necessità di un legame profondo tra gli uomini, un legame complice nell'opporsi alle forze ignote del nulla. Il segreto, dunque, è la resistenza. Il coraggio di Leopardi e Camus è esemplare. Essi, e in particolare Leopardi, hanno raggiunto la soglia dell'assurdo trovando la volontà “sovrumana” di sognare di poter stringere attorno alla natura l'intera umanità. Dopo aver vissuta l'esperienza del male, dopo averlo conosciuto in un solitario quanto doloroso viaggio, entrambi sono usciti dalla “selva oscura” riuscendo, proprio grazie allo stesso male, a dare una speranza alla vita.
Resistenza, dunque, è la sola cosa che oggi possiamo fare per non cedere alle logiche che stanno distruggendo la società. Resistenza e fiducia è la sola sensata rivolta che ci rimane da fare.