“Renzo Arbore. La mostra”: 50 anni di carriera al macro di Roma

Era il 1985 quanto andava in onda una delle "invenzioni" di Renzo Arbore che hanno più inciso nella storia della cultura e dell’intrattenimento del nostro Paese. Parliamo della trasmissione “Quelli della notte” che vedeva incollati fino a tarda ora, in quella che oggi si chiama "seconda serata" ma che allora praticamente non esisteva, centinaia di migliaia di telespettatori. Ora a trent'anni di distanza e fino al 3 aprile 2016 è aperta al pubblico, negli spazi espositivi della Pelanda al Macro di Testaccio a Roma, una grande mostra dedicata a Renzo Arbore, ai 50 anni della sua straordinaria carriera, alle sue trasmissioni televisive e radiofoniche che hanno così fortemente caratterizzato la storia della televisione e del costume italiani, alle sue amicizie e alle sue scoperte, ai suoi percorsi musicali e ai concerti dell’Orchestra Italiana, alla sua incredibile collezione di oggetti e memorabilia, ma anche ai suoi amici, ai suoi viaggi, al sostegno non episodico alla Lega del Filo d’Oro e alla sua sensibilità verso i più sfortunati, alla travolgente esperienza umana e in definitiva al suo contributo di intelligenza e di ironia alla cultura italiana. Insomma una occasione non perdibile per i fans di Arbore. All’ingresso della mostra campeggia la scritta: "lasciate ogni tristezza voi ch’entrate". All’interno, in un percorso espositivo sorprendente, sono esposti gli oggetti che sono i testimoni di questa straordinaria avventura: dalle copertine dei dischi alle sue collezioni più improbabili, dalle radio d’epoca alle cravatte più strane, dagli oggetti in plastica collezionati in modo quasi maniacale alle memorabilia dei suoi viaggi, dagli strumenti musicali agli elementi scenografici che hanno caratterizzato le sue trasmissioni televisive. Accanto, protagonisti i documenti audio e video delle performance di Arbore, da Quelli della notte ai concerti dell’Orchestra italiana, da Bandiera Gialla e Alto Gradimento ai suoi film e perfino ai suoi sketch pubblicitari, in un percorso articolato in "stazioni" che corrispondono alle passioni di Renzo: la Musica, l’America, il Collezionismo e la Plastica, il Cinema, i Viaggi, la Televisione, le Città e gli Amici, la Moda e il Design, la Radio e infine la Lega del Filo d’Oro. Si sviluppa così un racconto nel quale, come in una camera delle meraviglie, ogni oggetto, ogni suono e ogni immagine porteranno alla luce una curiosità e un momento della vita di Renzo Arbore, ma anche di un pezzo della storia d’Italia e degli italiani.
Oltre a Renzo Arbore nel progetto sono coinvolti molti dei suoi collaboratori, che gli sono stati e gli sono accanto in tante occasioni, a partire da Alida Cappellini e Giovanni Licheri, che hanno disegnato per Arbore le scenografie della maggior parte dei suoi spettacoli e hanno progettato un allestimento della mostra che non mette solo in valore i materiali esposti, ma riesce ad accogliere il visitatore come se fosse a casa di Renzo. La regia e il montaggio dei filmati è affidata a Luca Nannini che si avvarrà delle ricerche di Sabina Arbore e Adriano Fabi.
Promossa dall’Assessorato Cultura e Sport di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è prodotta da Civita in collaborazione con la RAI e con RAI Teche ed è affiancata da una serie di eventi collaterali che saranno programmati d’intesa con il MACRO, nonché dal volume di Renzo Arbore "E se la vita fosse una jam session? Fatti e misfatti di quello della notte", a cura di Lorenza Foschini, edito da Rizzoli.