Regno Usa, un terzo Bush contro la regina Hillary

Hanno un bel dire gli yankees di vivere in una Repubblica. In realtà abitano in un regno. Sì, perché negli ultimi 50 anni sono stati guidati da 3 dinastie (grandi famiglie): un tandem democratico e addirittura un terzetto repubblicano. Tra i ‘dem’ i bostoniani e cattolici Kennedy di origini irlandesi (John Presidente e Bob ministro della Giustizia, entrambi assassinati) e i coniugi Clinton dell’Arkansas (Bill capo dello Stato e la moglie Hillary da ieri (prima domenica dopo Pasqua, in Albis) candidata alla stessa carica. Tra i ‘rep’ i Bush originari del Texas: George i primi due, senior e junior, entrambi Presidenti, ora Jeb, ex governatore della Florida quasi certamente antagonista di Hillary nelle presidenziali del gennaio 2016. La bionda avvocatessa ed ex senatrice aveva già fatto la corsa per la Presidenza 7 anni fa, ma aveva perso le primarie in cui partiva favorita contro Barack Obama che però l’ha compensata affidandole la guida della diplomazia Usa. Ruolo in cui ha fatto molto bene, esattamente come il terzo Bush in Florida. Da 3 anni, lasciato il dipartimento di Stato, imitando il marito e Tony Blair, è stata richiestissima (e strapagata) conferenziera Ciò grazie alle importanti conoscenze fatte all’estero durante i viaggi diplomatici. Ma Hillary, dovesse vincere, deterrebbe una serie di primati che la farebbero entrare nella Storia. Sarebbe la prima donna alla guida degli States e anche quella che per più tempo ha ‘alloggiato’ alla Casa Bianca, 8 anni da First Lady col marito e nel nuovo prestigioso ruolo. Molti americani l’ammirano per la sua grinta che fa a pugni con un sorriso smagliante, ma molti altri sono convinti che è soltanto un’arrivista. Soltanto per non ‘perdere il treno’ verso un grande futuro avrebbe perdonato le corna di Bill con la cicciottella stagista Monica Lewinski nella Sala Ovale della Casa Bianca. Chi non l’apprezza dice che, lei e il marito, paragonati ai coniugi skahespeariani Macbeth, paiono - con una similitudine italica - Clemente e Sandra Mastella, discussi, ma almeno bonari. Comunque sia, Hillary ha cominciato già ieri la lunga kermesse elettorale. Dallo Iowa, cui seguirà il New Hampshire. Il motivo è chiaro: sono i primi due Stati in cui si voterà per le primarie. Gli americani, che amano scommettere su tutto, la danno al momento favorita sia nel suo partito sia nella disfida con il terzo dei Bush, ma manca tanto tempo alle presidenziali e può avvenire di tutto…