Razzi da Gaza sul Neghev e ritorno: la risposta di Israele con aerei e carri armati

 

Gaza rockets - Foto di repertorio

Mentre in Italia ululano da ore le sirene delle reciproche menzogne sulla crisi politica che in realtà è crisi di sistema e si mette in atto una pericolosa drammatizzazione della situazione, nel mondo suonano ben altre sirene. Nei villaggi israeliani e in quelli palestinesi nella Striscia di Gaza a risuonare infatti non sono solo state le sirene d'allarme ma soprattutto gli echi delle esplosioni. Nella zona la tensione è elevata da quando, due giorni fa, la Jihad islamica palestinese ha minacciato ritorsioni per l'uccisione di tre suoi miliziani. Così questa mattina la situazione è esplosa in una striscia di una quarantina di chilometri sull'intero confine fra Israele e Gaza. Secondo la radio militare israeliana numerose salve di razzi sono state sparate da Gaza ma, nonostante si sia trattato dell'attacco palestinese più consistente degli ultimi anni, non hanno provocato vittime né danni. Immediata la reazione, non solo, dicono sempre fonti della Stella di David alcuni razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa Iron Dome, ma è subito partita la risposta con raid aerei che hanno colpito obiettivi palestinesi nei rioni di Zaitun e Sajaya a Gaza City, anche in questo caso, pare, senza fare vittime. Di certo gli abitanti di ambo le parti si sono chiusi nei rifugi al risuonare delle sirene d'allarme. Ma le operazioni militari non si sono limitate allo scambio “aereo” secondo lo stile ritorsivo ormai prassi israeliana, anche carri armati israeliani hanno risposto colpendo postazioni di Hamas. Osservatori indipendenti temomo che nelle prossime ore la situazione possa ulteriormente degenerare.