Rapporto dell’Aiea all’Onu scagiona l’Iran, non ha più programmi militari nucleari dal 2003, nessun ostacolo agli accordi

L’Iran non persegue un programma di arricchimento dell’uranio a fini militari dal 2003. E’ quanto si afferma nel documento dell’Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, reso pubblico ieri, dal titolo “Valutazioni finali su questioni in sospeso in materia di programma nucleare iraniano nel passato e nel presente” (Final Assessment on Past and Present Outstanding Issues regarding Iran’s Nuclear Programme). Insomma l’Aiea scagiona l’Iran dalle accuse di Stati Uniti e Israele e apre all’attuazione degli accordi firmati lo scorso luglio. L’Iran in tutti questi anni è stato sospettato e accusato di volere acquisire un programma nucleare militare e alla produzione di bombe atomiche, ma di tutto ciò secondo Aiea non vi è traccia. Contro le accuse di Stati Uniti e Israele, Teheran ha sempre insistito che le sue attività nucleari erano pacifiche. Il vice ministro degli esteri iraniano, Abbas Araqchi ha dichiarato che il rapporto mostra che il loro programma era destinato a fini pacifici. La pubblicazione del rapporto dell’Aiea e i suoi risultati erano una condizione necessaria per mettere in atto l’accordo sul nucleare firmato dall’Iran e dalle sei grandi potenze (v. foto), che prevede ispezioni Onu ai siti atomici iraniani in cambio di graduali cancellazioni dell’embargo finanziario ed economico verso il Paese. Il rapporto dell’Aiea mostra con evidenza che fino al 2003 l’Iran ha perseguito un programma strutturato volto ad acquisire molte competenze necessarie in un programma nucleare militare. Alcune attività sono continuate almeno fino al 2009 ma in modo non strutturato. Sul fatto che possa esserci ancora oggi qualche attività a bassa intensità, l'Aiea dice che almeno dal 2009 non ne ha alcuna indicazione credibile. Gli Stati Uniti a questo punto hanno dichiarato di essere pronti a fare il prossimo passo per mettere in atto l’accordo sul nucleare, dopo la pubblicazione dell’Aiea, Israele per ora tace ma sarà difficile che possa accettare sia il rapporto che le conseguenze di questo, per Tel Aviv Teheran resta un nemico, forse il nemico principale.