Raid russo contro i ribeli anti Assad, ucciso Zahran Alloush il capo del gruppo “Esercito dell’Islam”

Il capo del gruppo “Esercito dell’Islam” Zahran Alloush considerato uno dei più potenti uomini tra i ribelli siriani anti Assad è stato ucciso in un raid aereo che ha preso di mira il quartier generale del gruppo nei sobborghi di Damasco mentre si svolgeva un summit dell'organizzazione. Lo hanno riferito due fonti dei ribelli, aggiungendo che a bombardare sarebbero stati aerei russi. L’Esercito dell’Islam, che conta su migliaia di combattenti addestrati, è il più grande dei gruppi ribelli attivi ed è considerato quello meglio organizzato, una vera spina nel fianco per l'esercito regolare fedele al dittatore siriano. Di fatto gestisce la zona di Ghouta orientale, alla periferia di Damasco, ed è fautore di un proprio Stato Islamico. Secondo fonti di intelligence occidentale ha fra 15mila e 20mila combattenti. Nei giorni scorsi il gruppo aveva partecipato anche al summit di Riad per la nascita della coalizione a guida saudita in chiave anti-russa ed è stata probabilmente questa la motivazione della reazione del Cremlino. I ribelli hanno spiegato che Alloush è stato ucciso mentre stava tenendo una riunione con altri leader ribelli in un sobborgo di di Damasco e probabilmente qualcuno deve aver avvertito i russi non solo dell'ora della riunione ma anche del luogo preciso dato che l'attacco era mirato. La morte di Alloush, riferiscono le fonti, è un duro colpo per il controllo dei ribelli dell’area suburbana orientale nota come Ghouta. Secondo analisti militari la decapitazione della dirigenza dell'Esercito dell'Islam rischia di diventare determinante per gli equilibri delicati dell'area, il rischio che la morte di Alloush porti lo scompiglio tra le forze ribelli è altissima e potrebbe consolidare il controllo del presidente siriano Bashar Assad sul resto dell’area intorno ala capitale. Alloush non è che l'ultima vittim dell'azione dei militari russi in sostegno ad Assad, diversi altri leader ribelli sono stati infatti uccisi da quando il Cremlino ha avviato la campagna di raid aerei in Siria il 30 settembre scorso a sostegno del suo alleato anche se Mosca sostiene che i suoi attacchi sono concentrati contro lo Stato islamico. considerato uno dei più potenti uomini tra i ribelli siriani anti Assad è stato ucciso in un raid aereo che ha preso di mira il quartier generale del gruppo nei sobborghi di Damasco mentre si svolgeva un summit dell'organizzazione. Lo hanno riferito due fonti dei ribelli, aggiungendo che a bombardare sarebbero stati aerei russi.  L’Esercito dell’Islam, che conta su migliaia di combattenti addestrati, è il più grande dei gruppi ribelli attivi ed è considerato quello meglio organizzato, una vera spina nel fianco per l'esercito regolare fedele al dittatore siriano. Di fatto gestisce la zona di Ghouta orientale, alla periferia di Damasco, ed è fautore di un proprio Stato Islamico. Secondo fonti di intelligence occidentale ha fra 15mila e 20mila combattenti. Nei giorni scorsi il gruppo aveva partecipato anche al summit di Riad per la nascita della coalizione a guida saudita in chiave anti-russa ed è stat probabilmente questa la motivazione della reazione del Cremlino .
I ribelli hanno spiegato che Alloush è stato ucciso mentre stava tenendo una riunione con altri leader ribelli in un sobborgo di di Damasco e probabilmente qualcuno deve aver avvertito i russi non solo dell'ora della riunione ma anche del luogo preciso dato che l'attacco era mirato. La morte di Alloush, riferiscono le fonti, è un duro colpo per il controllo dei ribelli dell’area suburbana orientale nota come Ghouta. Secondo analisti militari la decapitazione della dirigenza dell'Esercito dell'Islam rischia di diventare determinante per gli equilibri delicati dell'area, il rischio che la morte di Alloush porti lo scompiglio tra le forze ribelli è altissima e potrebbe consolidare il controllo del presidente siriano Bashar Assad sul resto dell’area intorno ala capitale. Alloush non è che l'ultima vittim dell'azione dei militari russi in sostegno ad Assad, diversi altri leader ribelli sono stati infatti uccisi da quando il Cremlino ha avviato la campagna di raid aerei in Siria il 30 settembre scorso a sostegno del suo alleato anche se Mosca sostiene che i suoi attacchi sono concentrati contro lo Stato islamico.