Rai, servizio pubblico al servizio dei soliti noti. L’Agcom commina una multa milionaria che pagheremo tutti noi

Non basterà certo il “successo” di pubblico del festival di Sanremo per esorcizzare la multa da 1,5 milioni di euro per la Rai. Il Consiglio dell’Agcom ha infatti accertato, con due diverse delibere, quello che era stato sotto gli occhi di tutti, il mancato rispetto da parte di Rai dei principi di “indipendenza, imparzialità e pluralismo”. Questo è di fatto una violazione degli obblighi di contratto di servizio da parte della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. In particolare, in merito a numerosi episodi riguardanti la programmazione diffusa dalle tre reti generaliste, l’Autorità ha accertato il mancato rispetto, come accennato in apertura, da parte di Rai dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo, riferito a tutte le diverse condizioni e opzioni sociali, culturali e politiche, così da garantire l’apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività, nel rispetto della dignità della persona, del diritto e dovere di cronaca, della verità dei fatti e del diritto ad essere informati». Insomma l'accusa peggiore che si potesse fare ad un servizio di informazione pubblico. L’Agcom – si legge in una nota – ha inoltre accertato il mancato rispetto dei principi di non discriminazione e trasparenza, in relazione al pricing (prezzi) effettivamente praticato, dalla concessionaria Rai, nella vendita degli spazi pubblicitari.
La multa che, al di là degli effetti d'immagine appare sostanzialmente ridicola, perchè nei fatti è come se lo stato multasse se stesso. Anzi peggio ad essere multati sono i cittadini italiani. Inoltre non risolve ilproblema perchè, c'è da scommettere, che la faziosità e la non imparzionalità politica nei tempi e nei contenuti resterà immutabile perchè tanto alla fine paga sempre "Pantalone"