QUASI 160 MILIARDI DI ENTRATE IVA NON RISCOSSE NELL’UE

Stando alle cifre rese note  dalla Commissione europea, nel 2014 nell’Unione Europea sono andati perduti ben 159 miliardi di IVA. Questi dati – sottolineano da Bruxelles – rafforzano le recenti esortazioni della Commissione a riformare il regime dell'IVA dell’Unione europea per contrastare le frodi e renderlo più efficiente.
Gli Stati membri devono ora dar seguito al piano d'azione sull'IVA – “Verso uno spazio unico europeo dell'IVA” - che la Commissione ha presentato lo scorso aprile e accordarsi sulla via da percorrere per adottare un regime definitivo dell’IVA per gli scambi transfrontalieri nell’Unione.
Le misure più immediate per far fronte al problema delle frodi all'IVA sono già state avviate, rileva la Commissione, ma le cifre di oggi indicano la necessità di riforme più radicali.
Il divario dell’IVA varia da un picco di mancata riscossione del 37,9 % in Romania ad un minimo dell'1,2 % in Svezia. In cifre assolute il divario più alto dell'IVA è stato registrato in Italia (36,9 miliardi di EUR), mentre il Lussemburgo detiene il più basso, 147 milioni di EUR).
"Gli Stati membri perdono decine di miliardi di euro in gettito IVA non riscosso e questo è inaccettabile”, sostiene oggi Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane. “Il regime attuale è deplorevolmente inerme di fronte ai problemi delle frodi e degli errori di calcolo in ambito IVA ed è evidente che da sole le cifre non migliorano”.
Gli Stati membri, prosegue Moscovici, “devono raggiungere rapidamente un accordo sul regime dell'IVA dell'UE definitivo e resistente alle frodi che la Commissione ha proposto all'inizio di quest'anno. Invito tutti gli Stati membri a un dibattito franco e costruttivo che dia un contributo alle proposte dell'anno prossimo in modo da risolvere il problema una volta per tutte".
Lo studio sul divario dell’IVA è stato finanziato dalla Commissione nell’ambito dei lavori volti a riformare il regime in Europa e a lottare contro frode ed evasione in ambito fiscale. La relazione odierna dimostra che, sebbene alcuni Stati membri abbiano migliorato la riscossione delle entrate dell'imposta sul valore aggiunto, un progresso sostanziale è possibile soltanto se gli Stati membri decidono di semplificare l’attuale regime, rendendolo più resistente alla frode e più favorevole allo spirito imprenditoriale.
Rispetto al 2013, il divario dell’IVA nel 2014 è diminuito di 2,5 miliardi di EUR, ma continuano ad esserci enormi discrepanze nelle prestazioni dei singoli Stati membri per quanto riguarda l'osservanza del regime. Circa 18 Stati membri hanno registrato un miglioramento delle cifre, mentre otto Stati membri non sono riusciti riscuotere un gettito IVA superiore a quello dell’anno precedente.
Le stime per il 2014 sono più precise rispetto agli anni precedenti grazie al miglioramento dei dati contabili forniti dagli Stati membri dell’UE, in conformità alle nuove norme internazionali.