Visita di Putin a Milano: Expo terra di Russia per un giorno

Ucraina, sanzioni, accordi commerciali, questi i temi principali affrontati da Renzi e Putin nel corso della conferenza stampa dopo la visita ufficiale del presidente della Federazione della Russia a Expo.
Il presidente russo coglie l'occasione della bilaterale con l'Italia per cercare di rompere l'isolamento e interviene sulle misure contro il Cremlino: Le sanzioni per il conflitto ucraino "impediscono a Italia e Russia di collaborare" e se si vogliono salvare i progetti comuni "o si eliminano e si apportano modifiche": è il messaggio che Vladimir Putin ha portato in Lombardia, dove ha visitato l'Expo insieme a Matteo Renzi . Il capo del Cremlino ha ribadito che l'Italia è "un partner importantissimo" della Russia "in Europa" e ha riconosciuto che l'unica soluzione alla crisi in Ucraina è "la pace", sottolineando però che a ormai quattro mesi dall'accordo di Minsk 2 diversi aspetti del protocollo sono stati rispettati. Come hanno fatto notare molti osservatori non ha resistito alle sue battute di spirito il Premier Matteo Renzi nel corso dell’incontro con l'amico Vladimir, non una storia che si ripete risopetto alle facezie dell'ex cavaliere, ma quasi. Ma andando alle cose serie il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato la necessità che i due Paesi siano uniti nella lotta al terrore. Ma al centro del colloquio anche la questione Ucraina. Le sanzioni contro Mosca – ha detto Putin – hanno danneggiato” la collaborazione tra Italia e Russia e sono “un’ostacolo oggettivo” alle imprese italiane. “A causa delle sanzioni le aziende italiane non possono guadagnare 1 miliardo di euro da contratti già siglati”, ha spiegato. “L’accordo di Minsk deve essere applicato in tutti i suoi aspetti di natura politica, militare umanitaria e sociale, ma non tutti sono stati attuati in pieno” ha ribadito il presidente russo in conferenza stampa congiunta con il premier Matteo Renzi il quale ha spiegato che sulla vicenda ucraina l'idea condivisa è che “non ci sono altre soluzioni se non la pace”. “Abbiamo condiviso – ha confermato Renzi – il principio fondamentale che l’accordo di Minsk 2″ sull’Ucraina “è la stella polare, la bussola, il punto di riferimento di tutti gli sforzi e credo che tutte le donne e gli uomini di buona volontà lavorino perché possa essere pienamente attuato”. “E’ una verità oggettiva – ha poi aggiunto Renzi – dire che noi abbiamo necessità che la Russia sia in prima fila con Ue e Usa per affrontare le minacce globali”. Putin dal canto suo ha ribadito che le sanzioni alla Russia vanno eliminate: “Con Renzi, ha detto il presidente russo, abbiamo parlato del tema delle sanzioni che non possono essere un ostacolo reale. O si eliminano o si modificano per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi. E questo vale anche per i contratti firmati in campo militare e tecnologico”. Poi Putin ha alzato il tiro rispondendo ad una domanada sul G7. “La relazione della Russia con il G7? Semplicemente non c’è nessuna relazione…”. “Quando ne facevamo parte partecipavamo, proponevamo un punto di vista alternativo, ma i nostri partner hanno deciso che non non ne avevano bisogno”, ha aggiunto. Comunque di positivo c'è, ha poi affermato il premier italiano, che dal colloquio bilaterale è emersa "la condivisione della preoccupazione e la volontà di trovare insieme una soluzione alla minaccia del terrorismo internazionale". Il premier italiano ha chiesto esplicitamente che "la Russia sia in prima fila contro le minacce globali", a partire dall'Isis. Putin però non si è lasciato sfuggire l'occasione di togleiersi un sassolino dalla scarpa: Quanto succede in Libia, ha detto, è la "conseguenza dell'intervento militare nel 2011" della Nato.
La visita “tricolore” di Putin è proseguita a Roma per l'udienza da Papa Francesco. Al centro dei colloqui la situazione dei cristiani, tanto in Siria che in Iraq, una minoranza che rischia di scomparire dall'area. Secondo indiscrezioni il Papa starebbe intercedendo su Putin perchè la Russia intervenga sul presidente siriano Bashar al Assad invitandolo a lasciare e ad essere esiliato in Russia, questo potrebbe fare parte di un accordo tra Mosca e l'Occidente per combattere l'ascesa dell'Isis.